La Schlein è un problema per il Pd
Che ha pure un problema in Sicilia

E’ in gabbia e va a Gubbio. Eravamo alla Camera e abbiamo chiesto a Elly Schlein, “segretaria, ma dunque si candida alle europee?” e lei: “Io prendo una spremuta”. Segretaria, ma quanto pensa di tirarla lunga? La risposta: “Se vuole le offro una spremuta”. Segretaria, grazie della spremuta, ma questa storia sta diventando amara. A Gubbio, al seminario del Pd, ci dirà qualcosa? La segretaria: “Una spremuta? Fa bene”. Il Pd le sta facendo il vuoto e lei fa il pieno di vitamina C. Franceschini tratta con Renzi per Firenze, che è la città di Verdini, suocero di Salvini. Si sta organizzando la rappresaglia contro Meloni e Schlein la attende (teme di restare la sola leader candidata) per andarci a braccetto. La premier la sbrana e Schlein le manda i..

Un’idea per il dopo Schlein
La sinistra riparta da Cortellesi

Abbiamo capito che Elly Schlein sarebbe diventata segretaria del Pd il giorno in cui abbiamo sentito una nostra collega che ama tutte le cose di sinistra al superlativo (o le giudica per epigrafi) definire l’allora candidata alle primarie “bravissima” e “irraggiungibile”. Ecco. A quel tempo la nostra poco enfatica collega rincorreva ella, cioè Elly, nei corridoi della Camera: Elly! Elly! Ebbene, adesso non se la fila quasi più. Ormai la nostra collega, detta anche cartina di tornasole, insomma una che va seguita per capire dove sorgerà domani il sol dell’avvenire, “adora” sopra ogni cosa l’attrice e regista Paola Cortellesi. Ha occhi soltanto per lei. E non è l’unica. Il suo film femminista era infatti “immenso”. E la battuta sulla povera Biancaneve che faceva da colf ai sette nani del patriarcato..

Né acciaio né progresso né industria. Chi impoverisce l’Italia

Ma che disastro avete combinato, sciagurati? Voi dei Cinque Stelle (con la complicità del Pd), lei ex presidente Conte, lei ministro Urso oramai, comprensibilmente, ribattezzato “ministro Urss”, voi che con le vostre ossessioni stataliste avete cancellato l’acciaio dal panorama sociale ed economica di una Nazione evoluta, voi non vi sentire responsabili di un fallimento storico. Non se ne va solo ArcelorMittal, una grande impresa indiana che sta per mettere un sacco di soldi in Francia con un beneficio anche ambientale. Si sbriciola un patrimonio di cultura industriale, si disperde ricchezza, si impoverisce un Paese, si frantuma un modo d’essere, la grande fabbrica, il grande stabilimento industriale, il reticolo vitale dell’indotto, la modernità del progresso. Leggete un bellissimo romanzo di qualche anno fa, “Acciaio” di Silvia Avallone (Rizzoli), per rendervi conto..

Lega piglia niente. Anatomia
di un partito sotto botta

“Per cancellare la riforma Fornero servirebbero enormi risorse”. È lo stratega delle pensioni della Lega, il sottosegretario Claudio Durigon, a certificare che l’ennesima promessa elettorale della Lega è stata scritta sulle acque di un ruscello. “Con la riforma che faremo e con il peso via via minore delle pensioni retributive, anche quella legge morirà”, assicura in un’intervista a Repubblica, ma di cancellarla non se ne parla proprio. È lo specchio delle difficoltà di un partito e di un leader che hanno giovato della distribuzione del potere dopo la vittoria del centrodestra ma che non riescono a metterlo a frutto, quasi impotenti di fronte all’influenza di Giorgia Meloni sulle decisioni chiave. Continua su Huffington Post

Trumpiani d’Italia. Perché Meloni
è messa meglio di Conte e Salvini

Se tornerà alla Casa Bianca, per la pochezza degli avversari, Donald Trump si chiederà come prima cosa: “Dove eravamo rimasti?”. Ha molti conti in sospeso da regolare e ripartirà di lì; l’Italia non sarà certo tra i suoi pensieri più urgenti ma, senza dubbio, toccherà pure a noi; e quando verrà il nostro turno Trump vorrà sapere che fine hanno fatto le sue vecchie conoscenze, i vari personaggi con cui aveva avuto a che fare e chi sono i nuovi subentrati, valutandoli anzitutto per come si atteggiano o si sono atteggiati nei suoi confronti. Già: perché le relazioni ai livelli top che - uno s’immagina - dovrebbero ispirarsi alla ragion di Stato, passano spesso per sentimenti basic quali simpatie o antipatie, e l’ex presidente americano non fa eccezione, anzi. Oltre..

Europee. Perché l’amletica Schlein irrita le donne dem

Una pratica "tipicamente italiana". La querelle sulla candidatura dei leader dei partiti italiani alle Europee di giugno si accende a Roma - anche all'interno dei partiti stessi - e arriva fino a Bruxelles. Stando a quanto racconta LaPresse, un alto funzionario del Parlamento europeo osserva: "Fa parte della tradizione politica italiana, così come candidarsi in più collegi elettorali contemporaneamente. Non credo esista in altri Paesi e non ricordo altri casi". In Italia le attenzioni si concentrano sulla premier, Giorgia Meloni, e sulla segretaria del Pd, Elly Schlein. Mentre, però, la prima ha liquidato la questione dicendo che sta riflettendo - e pare curasi poco della rinuncia alla corsa degli alleati Matteo Salvini e Antonio Tajani - intorno alla possibile candidatura di Schlein si ricama parecchio. Dentro e fuori il partito,..

Sequestrato a casa di Sgarbi
il quadro attribuito a Manetti

I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio hanno sottoposto a sequestro probatorio, su attività delegata dalla Procura di Macerata, il quadro attribuito a Rutilio Manetti, Seicento senese, "La Cattura di San Pietro" nella disponibilità del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, indagato per riciclaggio di beni culturali. I militari hanno perquisito tre abitazioni del critico d'arte, che respinge ogni accusa e che ha consegnato spontaneamente il dipinto. Il sequestro è un atto dovuto per compiere tutti gli accertamenti sul quadro.

Pianti, minacce, offese: terrore Berlinguer a Mediaset

Ha cambiato colore al “Grande terrore”: da rosso a Bianca. Altri tre giorni ancora e Berlinguer giustizia Mediaset. I servizi che manda in video, dice sottovoce, “fanno pena”, una “schifezza”; minaccia l’addio, “me ne vado”, tanto, “che mi frega”. I suoi fuori onda sono stati diffusi da Striscia la notizia, di Antonio Ricci, il Solženicyn di Cologno Monzese, il nuovo arcipelago Italia, il Berlinguer gulag. Parrucchieri a un passo dalla pensione vengono dileggiati e piangono a causa sua, una classe di giornalisti, formata e lanciata dal direttore del TGcom 24, Paolo Liguori, viene trattata come fosse una squadra di imbecilli. Carlo Gorla, il numero di due di Mauro Crippa, il direttore dell’informazione Mediaset, l’Oppenheimer dell’esperimento Berlinguer, scacciato da lei come fosse un lavavetri ai semafori. L’otto gennaio, Berlinguer ha preso..

Patacca Larentia. Così l’antifascismo è propaganda putiniana

Quando la patacca italiana valica i confini, di solito raggiunge la sua giusta dimensione internazionale e si fa in qualche modo megapatacca. Patacca in mondo visione, per così dire. Dunque, a riprova del nostro straordinario talento pataccone, ecco che mercoledì alla televisione di stato russa hanno mandato in onda le immagini dei mentecatti neofascisti di Acca Larentia. Sicché Olga Skabeeva, propagandista e conduttrice TV soprannominata “la bambola di ferro” di Putin, ha commentato quel bosco di braccia tese che da circa quarant’anni si stende a Roma ogni 7 gennaio (erano in duemila nel 2017 col governo Gentiloni), spiegando che quanto accade oggi in Italia conferma la necessità di denazificare l’Europa. Vedete, ha detto Skabeeva al suo pubblico, Putin ha ragione: “Davanti ai nostri occhi l’Europa sta tornando alle sue radici..

Orgoglio palermitano. Violinista sale sul podio del Massimo

Era destino, sussurra tra sè Marta Pasquini tra i marmi del foyer del Teatro Massimo alla fine di una prova. Era destino, forse, che dopo tanti anni a suonare in giro per il mondo con il suo violino - anche nella sua città. Palermo - debuttasse proprio qui, dove è nata, come direttrice d'orchestra. Perché nonostante una brillante carriera da solista, Marta Pasquini non si è fermata e oltre all'archetto la sua curiosità l'ha spinta a prendere in mano anche la bacchetta. Il violino è stato la sua passione, sempre. Pianoforte e violino a soli quattro anni, poi la svolta a nove, al Conservatorio di Palermo, le quattro corde e l'archetto diventano il suo futuro, la sua vita. Dopo il diploma ancora gli studi di perfezionamento con grandi maestri come..

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