Dossieraggi. Commissione d’inchiesta? Renzi sfida Meloni

Secondo Fratelli d'Italia e Forza Italia bisogna andare fino in fondo su "autori e mandanti" ma ci sono già la commissione Antimafia e il Copasir. Secondo la Lega "serve subito una commissione d'inchiesta". Emergono anime diverse nel centrodestra sulla proposta dei ministri della Giustizia Carlo Nordio e della Difesa Guido Crosetto, i quali auspicano una commissione parlamentare con "potere inquirente" che indaghi sul presunto dossieraggio. Favorevole Matteo Renzi, che sfida la premier: "Cara Giorgia Meloni, misureremo il tuo coraggio dalla capacità di dare seguito a una richiesta fatta non da Renzi ma da Nordio e Crosetto, due tuoi ministri di Fratelli d'Italia. Ho il sospetto che una parte della maggioranza, una parte di Fratelli d'Italia farà di tutto per affossare questa commissione d'inchiesta". Renzi ne avrebbe voluto parlare con Nordio..

Bandiera bianca. Papa Francesco
dà il colpo di grazia all’Ucraina

Dal Papa che viene da lontano è lecito aspettarsi che guardi lontano. Per i credenti vale la potenza del messaggio trascendente del capo della Chiesa, i non credenti ne rispettano la straordinaria autorità morale, consapevoli della capacità di irradiazione della sua parola nel mondo. L’attenzione è garantita, ancor più in una congiuntura di tensioni, incertezze, rischi e disorientamento diffuso. Per molti, oggi è ancora più necessario disporre di un punto di riferimento solido, confortante, portato di saggezza millenaria, tra le tante convulsioni che insieme al pianeta scuotono le coscienze. Continua su Huffington Post

Cara Patrizia, il mondo della cultura ti deve molto

Cara Direttrice, carissima Patrizia Sento la necessità di scriverti, oggi che lasci la Federico II, non per salutare un’amica con cui ho condiviso un periodo per molti versi irripetibile, ma per ringraziarti, da cittadino e, se possibile, da chi come te ha servito la cultura e le istituzioni che la presiedono con amore e dedizione. Lo dico irripetibile, perché è stato, per diverse ragioni, un periodo fondativo di un nuovo modo di produrre cultura e rendere fruibile il nostro patrimonio culturale e monumentale. Abbiamo praticamente iniziato insieme le nostre reciproche avventure e Tu, mia cara, sei stata per tutti noi un riferimento costante perchè hai fatto un lavoro magnifico, con fantasia, capacità, determinazione e coraggio, perseguendo obiettivi di livello assoluto La Tua è stata una semina e il tuo campo..

“Ho l’elmetto pure quando dormo”
Meloni vede complotti ovunque

Conferma che quell'ormai famoso elmetto, metaforicamente calzato sul palco del comizio a Pescara per le regionali di domenica, sta ancora sulla sua testa, "anche quando dormo". E ci resterà. Fino a giugno, almeno. Giorgia Meloni fa il punto sulle questioni che tengono la scena e la cronaca di questi giorni ma soprattutto, forse, marca il filo che sembra intravvedere e spiega che non solo "si sta vedendo un pò di tutto", ma "accadrà un pò di tutto, soprattutto da qui alle elezioni europee". Lo scenario evocato dalla presidente del Consiglio prende le mosse da "quando abbiamo vinto le elezioni, e i nostri avversari scommettevano sul fatto che avremmo fallito. Prima hanno scommesso sulle nostre divisioni, e si è visto che il centrodestra è una coalizione compatta, banalmente perchè sta insieme..

Usa: Trump come un bulldozer
La Haley ultima ad arrendersi

"Ora spetta a Donald Trump guadagnare i voti di chi, nel nostro partito e oltre, non l'ha sostenuto. E spero che lo faccia". Con queste parole Nikki Haley ha annunciato la fine della sua corsa per la nomination repubblicana, lasciando il campo all’unico dominatore di una gara che in realtà non è mai iniziata. Dopo le vittorie schiaccianti di Trump al Super Tuesday (14 Stati su 15), la mossa di Nikki Haley è apparsa come un atto quasi dovuto. Malgrado i suoi trascorsi e i suoi guai giudiziari, l’ex presidente ha dimostrato ancora una volta di non avere rivali nel partito repubblicano. Il leader del Gop al Senato, Mitch McConnell, si è subito affrettato ad annunciare il suo endorsement per Trump, mettendo fine ad anni di relazioni gelide. "È evidente..

Le “V” della Lega. Salvini intrappolato tra Vannacci e Verdini

Una lettera può salvare Salvini o perderlo del tutto. E’ la “V”. Vuole sopravvivere alla crisi della Lega candidando alle europee il generale Vannacci; è angosciato per la famiglia Verdini, che i magistrati “perseguitano”. Si è convinto che il ministro della Difesa, Guido Crosetto, di FdI, con cui ha ingaggiato una battaglia, gli stia sporcando la pepita, il generale, la sola che gli può permettere di non scendere sotto l’otto per cento. Salvini ha cambiato idea. Intende riproporre a Vannacci la candidatura non più al sud, ma in tutte le circoscrizioni, a cominciare dal nord-ovest, nel Piemonte di Crosetto, ma anche di Calderoli e Molinari. L’altra “V” è la “V” di Verdini. E’ la consonante che muove il cuore del segretario ed è la lettera che lo tormenta perché contro..

Manganelli, dietrofront di Meloni
“Non ce l’avevo con Mattarella”

Nel mirino non c'era il presidente della Repubblica, con cui il rapporto è "ottimo", ma la sinistra, che cerca di aprire "una crepa" fra Palazzo Chigi e il Colle "per fare una campagna contro il premierato e per un interesse di partito". Giorgia Meloni chiarisce così cosa intendeva dire mercoledì scorso, dopo gli scontri al corteo di Pisa, indicando il pericolo di "togliere il sostegno delle istituzioni" alle forze dell'ordine. Su questo si sono concentrati i venti minuti del punto stampa alla fine della doppia missione fra Washington e Toronto, una due giorni dal bilancio "molto positivo" in cui gli alleati hanno condiviso le priorità del G7 italiano. Al ritorno la premier dovrà decidere se chiedere verifiche in Sardegna ("Intanto aspettiamo la fine di questo primo riconteggio") e sarà impegnata..

Piantedosi e Meloni “in divisa”
C’è clima teso con Mattarella

Rispetto! Respingo! Preciso! Ha sostituito il manganello con il punto esclamativo. Se ne sono contati almeno quattro quando Matteo Piantedosi informava, Camera e Senato, sulle cariche di Pisa. Precisava (!) che gli agenti delle forze di polizia “sono lavoratori che meritano il massimo rispetto!”, “respingo ogni tentativo di coinvolgere, nelle polemiche il lavoro delle forze di polizia!”, dunque “vengo ai fatti!”. Lo hanno mandato a riferire, in Aula, in compagnia del ministro Valditara e quasi si esaltava quando, da sinistra, i parlamentari, sottovoce, gli davano del “questurino”. Si appassionava perché, raccontano al Viminale, una delle sue frasi preferite è “sono fiero che mi dicano sbirro”. Aveva la lacca sui capelli bianchi, la lacca che come il manganello “raddrizza”, precisa, il pelo. Continua su ilfoglio.it

Conte dopo la Sardegna detta
le condizioni per il campo giusto

L’indicazione ce la dà il siparietto serale con Bruno Vespa. Quando il principale candidato a condurlo, maliziosamente, chiede a Giuseppe Conte se si sente un po’ escluso dal duello Meloni-Schlein, la risposta – a malizia, malizia e mezza – vale un programma: “Vorrà dire – afferma serafico l’ospite – che se quel duello lo vince Elly Schlein, la partita è chiusa, se invece lo vince Giorgia Meloni se la vedrà con me…”. E qui il cronista, malizioso pure lui, può aggiungere diversi sottotesti a suo piacimento: da un “già mi frego le mani” a “le farò vedere i sorci verdi” a un “dopo l’avversaria di comodo arriva l’avversario vero”. E se si passa dal sottotesto alla traccia di quel che ha in mente si comprende che il campo giusto di..

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