Il Baricomio da 50 euro a voto fa
saltare primarie e campo largo

Il modello Pisapia per Bari. Mentre il Pd si preparava a presentare in piazza Vito Leccese, con Michele Emiliano e Antonio Decaro al fianco di Elly Schlein, Giuseppe Conte prende tutti in contropiede e passa all’incasso ancora prima del voto. La competizione tra il candidato dem e Michele Laforgia, sostenuto da M5s e Sinistra, non ci sarà. “Non ci sono le condizioni per svolgere le primarie. Serve un nuovo inizio”, dice Conte. Tradotto: Laforgia resta candidato, se il Pd vuole si accoderà. Altrimenti ognuno per sé. “Per il M5s gli obiettivi della legalità, della trasparenza, del contrasto di qualsiasi forma di corruzione e inquinamento del voto, la lotta ai clan e alle mafie sono premesse indispensabili. Se non ci sono queste premesse, se non ci sono queste garanzie, noi non..

Cosa offre Cateno ai 17 partitini che si candidano con lui

Se il "Fronte della libertà" supererà il 4%, per tutti i micromovimenti che hanno messo il loro contrassegno nel simbolo sarà possibile accedere al 2 per mille ed evitare le raccolte firme per presentare le liste

L’audacia rivoluzionaria di Gaetano Pesce, maestro di design

«È con il cuore pesante che annunciamo la scomparsa del visionario creatore Gaetano Pesce. Nel corso di sessant'anni Gaetano ha rivoluzionato il mondo dell'arte, del design, dell'architettura e gli spazi liminali tra queste categorie. La sua originalità e il suo coraggio non sono eguagliati da nessuno. Nonostante i problemi di salute, soprattutto nell'ultimo anno, Gaetano è rimasto positivo, giocoso e sempre curioso. Lascia i suoi figli, la sua famiglia e tutti coloro che lo adoravano. La sua unicità, creatività e messaggio speciale vivono attraverso la sua arte». Così recita la pagina instagram ufficiale del celebre designer scomparso mercoledì scorso a Manhattan, all’età di 84 anni. Nato a La Spezia nel 1939, Pesce ha trascorso gran parte della sua vita nella Grande Mela, riconosciuto maestro del “Radical design”, che ha reso..

L’incomprensibile diffidenza del Papa verso il sacro

Posso sbagliarmi, non esiste un dogma dell’infallibilità quanto alle opinioni, che sono anzi cosa modesta, ma la diffidenza di questo Papa verso il sacro ha qualcosa di incomprensibile. Un certo grado di separazione dal mondo spirituale, simbolico e materiale, dal secolo, dalla vita ordinaria di uomini e donne andrebbe mantenuto. Il funerale del catafalco alle esequie papali, lontane quanto Dio vorrà, è uno dei modi, secondo Francesco, per avvicinare al pubblico normale dei fedeli le usanze della Chiesa: una bara come tutti, è l’auspicio, perché anche e forse soprattutto in senso cristiano “uno vale uno”. Lo stesso per il segreto del Conclave: Scola spostò i suoi voti sul mio nome, ha detto il Pontefice in un’intervista. Da esterno alle procedure e alle regole scritte e non scritte della cattolicità, senza..

Tarquinio il miope, l’ultima farfalla inseguita da Elly

Marco Tarquinio è un cronista in carriera, già direttore di Avvenire, il quotidiano della Cei da lui riposizionato prontamente dopo la caduta di Dino Boffo in seguito a una campagna di diffamazione e, sopra tutto, dopo l’eclissi di Camillo Ruini come influente cardinale dell’era giovanpaolina e ratzingeriana. Una ottima persona, intendiamoci, con il suo professionismo e bergoglismo d’ordinanza, ma la sterminata corposità e lunghezza della lista dei premi da lui ricevuti e, peggio, meritati, indicano una certa modestia di orizzonti, la carriera di un commendatore (è anche Commendatore) delle patrie lettere giornalistiche. Nel 2023, a un anno dall’invasione dell’Ucraina, ha mollato il giornale che dirigeva con discreti risultati editoriali, e ha ripreso con molta insistenza ad affacciarsi ai talk-show per rappresentare il partito della pace, da commendatore a commentatore, insomma..

La sfiducia contro Matteo Salvini
si è rivelato un buco nell’acqua

“Dov’è la vera Giorgia Meloni? Dietro le tende di Palazzo Chigi?” Quando Chiara Appendino interroga l’aula di Montecitorio, ad ascoltarla non solo non c’è Giorgia Meloni, ma neppure i ministri che le opposizioni portano sul banco degli imputati. Matteo Salvini e Daniela Santanchè, oggetto di altrettante mozioni di sfiducia, si tengono lontani dalla Camera. Tanto l’esito del doppio voto è già scritto. La ministra è “preoccupata zero”. Il ministro è all’opra chino, al ministero, alle prese con i tassisti e gli Ncc. Continua su Huffington Post

La pacchia. Tre milioni in cinque anni a ogni eurodeputato

L'elezione a eurodeputato vale tre milioni di euro. Garantiti in cinque anni, senza rischio di interruzione per voto anticipato. Non va più di moda fare i conti in tasca ai nostri rappresentanti. Dopo che i grillini per quindici anni hanno tuonato contro i privilegi veri o supposti della casta politica, qualsiasi indagine sugli emolumenti degli eletti viene bollato come "antipolitica". È un effetto perverso degli eccessi demagogici del populismo. Ma, egualmente, vale la pena dare un'occhiata ai compensi che andranno ai 76 europarlamentari che eleggeremo fra due mesi. Ognuno di loro percepirà 7.850 euro al mese di stipendio netto (10mila lordi, aliquota fiscale agevolata), più 4.950 di spese generali, più un’indennità di 350 euro per ogni giorno di presenza. Si lavora cinque giorni per tre settimane al mese tranne agosto,..

Risorge Angelino Alfano: al fianco
del vulcanico sindaco Bandecchi

E’ stato il primo a chiamarlo quando è diventato sindaco di Terni. E ancora oggi è il suo consigliere principe, assiduo ma discreto. Strana coppia: l’invisibile con gli occhialini tondi che non rilascia più interviste e lo straripante roccioso ex parà, entrato nel bestiario della Zanzara su Radio24. Tuttavia capita spesso che Stefano Bandecchi interrompa cene e riunioni per le europee “perché devo rispondere ad Angelino”. Angelino Alfano, 53 anni e almeno tre vite all’attivo: tre volte ministro, già delfino del Cav., poi scissionista con più fortune di Di Maio e adesso avvocato a cinque stelle con poltrone in cda fondamentali. Il suo lascito politico è stato cedere Alternativa popolare a Bandecchi, tycoon delle università online, con incursioni nel calcio e nei media, da un anno “podestà” di Terni. Bandecchi..

L’illustre zio di Sicilia che sul caso Bari inquieta il Pd

Altro che commissione imparziale, dicono. Ha ragione il sindaco Decaro a piangere e strepitare. A valutare infatti ciò che è accaduto a Bari dopo gli arresti per mafia, il Viminale ci manda, assieme ad altri due, anche un prefetto in pensione, Claudio Sammartino, che nientemeno è lo zio di un parlamentare regionale siciliano della Lega che si chiama Luca Sammartino. Lo abbiamo letto l’altro giorno su Repubblica. Ma come? Lo zio di uno della Lega! Ma ve ne rendete conto? E questa la chiamate imparzialità? Sicché domenica, Andrea Orlando, l’ex ministro del Pd, ha twittato: “Se non è un omonimo, il prefetto Sammartino nominato nella commissione di accesso a Bari, che ho conosciuto come un ottimo funzionario, è lo zio di un esponente della Lega in Sicilia. Non c’era nessun..

Meloni, due sassolini fino alle
Europee: Salvini e Santanché

Due sassolini nella scarpa per Giorgia Meloni: S & S. Salvini e Santanchè. Il primo ieri, in un Consiglio dei ministri piuttosto importante, ha deciso di disertare per gettarsi sulla campagna elettorale in Basilicata: questione di sopravvivenza al sud, tema non banale che si affaccia sulle imminenti europee. I rapporti con la premier, tra palco e realtà, sono di reciproca e cordiale irritazione perenne. La seconda, titolare del Turismo, è inseguita dalle inchieste e valuta (quindi è pronta a darle) le dimissioni in caso di rinvio a giudizio. Con la premier i rapporti sono ottimi: filiera Ignazio La Russa, grimaldello nei salotti milanesi quando Fratelli d’Italia era poco più di un’espressione geografica all’interno del Grande raccordo anulare. La “Santa” ieri era al suo posto, in Consiglio dei ministri, accompagnata dal..

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