Come svolazzano i garantisti sulla poltrona del ligure Toti

Da una settimana esatta il presidente della Liguria, Giovanni Toti, è agli arresti domiciliari. Più passano i giorni e più le dimissioni si fanno plausibili: lo statuto prevede una reggenza solo temporanea e non è possibile sapere se il gip, dopo l’interrogatorio che dovrebbe avvenire in settimana, gli revocherà o no gli arresti. Se resterà ai domiciliari, non avrà (quasi) scelta. Sul futuro politico di Toti si assiste, da giorni, a un balletto di posizioni all’interno del centrodestra che scivolano dal sostegno di maniera, alla solidarietà un po’ tiepida, agli attacchi alla magistratura, fino alla volontà di isolarlo, che sarebbe un modo per andare subito al voto. Partiamo da Fratelli d’Italia, che ha offerto reazioni differenti. A caldo aveva sorpreso la dichiarazione di Matteo Rosso, coordinatore di FdI in Liguria,..

Europa. Dopo Ursula c’è solo lui: Antonio von Tajani

A Ursula vuole bene solo lui, Antonio von Tajani. Se non ci fosse stato il ministro gentiluomo, von der Leyen tornava a casa senza un pacchero, a digiuno. Il leader di Forza Italia l’ha invitata a pranzo al Circolo degli esteri, le ha offerto gamberetti e melone. Poi, via. La presidente della Commissione europea che ci ha dato il Pnrr? In Italia viene già trattata da befana. Peggio del marziano di Ennio Flaiano. Von der Leyen? Licia Ronzulli l’ha definita “un cavallo zoppo”, Meloni l’ha tenuta a distanza. Tajani ha ora l’ansia da europrestazione: “Puntiamo al dieci per cento, a essere centrali. Alle prossime politiche possiamo arrivare al venti”. Salvini è però tornato assatanato, firma copie di libri più di Sangiuliano, Giorgetti fa il falco, come la buonanima di Wolfgang..

Per Toti anche la grana Covid
Dati gonfiati per avere più vaccini

Un'altra grana per il presidente della Liguria Giovanni Toti. La procura indaga su di lui e sul suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani con l'accusa di falso. Secondo gli inquirenti avrebbe aumentato il numero dei casi di Covid conteggiati nella sua regione per ottenere più vaccini. Stando a quanto emerso finora dalle indagini, l'amministrazione guidata da Toti avrebbe quindi rivisto al rialzo il numero dei positivi per ottenere una maggiore copertura nella campagna vaccinale. Informazioni che però si sarebbero subito scontrate con la struttura all'epoca guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo, che è stato commissario straordinario per l'emergenza Covid. Un nuovo filone di accuse che rende ancora più periclitante la posizione del presidente della Liguria, che nel frattempo si è sospeso ma è ancora indeciso se dimettersi o meno dalla..

Decreto bocciato. Schiaffo di Mattarella al Cognato d’Italia

In pubblico fa l’elogio del “supporto” e dei “preziosi consigli” che sempre arrivano dal Quirinale. In privato il ministro Francesco Lollobrigida, braccio ambidestro di Giorgia Meloni, è abbastanza amareggiato per lo stop del Quirinale al suo decreto Agricoltura, approvato lunedì in Consiglio dei ministri e ora avvolto dai dubbi dell’ufficio legislativo del presidente Sergio Mattarella. Le norme d’altronde erano state sbandierate in conferenza stampa dal big di Fratelli d’Italia e rivendicate sui social dalla premier. Tuttavia ieri mattina il Foglio ha rivelato le incongruenze scovate dal Quirinale sul decreto e la tensione fra governo e Colle – che covava da 24 ore in silenzio – è venuta a galla. Portandosi dietro sospetti e cattivi pensieri da parte di Palazzo Chigi, impegnato a difendere a spada tratta la riforma costituzionale del..

Toti e la guerra dei 30 anni
tra politica e magistratura

Ritorno al passato. Ritorno a uno schema collaudato che risale almeno a 30 anni fa. Avveniva di preferenza in occasione di un’inchiesta giudiziaria contro esponenti dell’area di governo. Sicuro come il fatto che ogni mattina sorge il sole, Silvio Berlusconi attaccava “i giudici comunisti”, con la sola variante dell’insulto da affibbiare, se chiamarli “la vera anomalia”, oppure “il vulnus” o tristemente “il cancro” dell’Italia. Con altrettanta certezza, si poteva prevedere che le toghe rispondessero a tono, denunciando “gli attacchi inaccettabili” da parte del governo, talvolta lamentando lo “sfregio alla democrazia”, nei momenti più caldi “la barbarie”. Trent’anni anni dopo Berlusconi non c’è più, le toghe rosse sono in pensione, ma governo e magistrati continuano a tenere il Paese in un eterno déjà vu. L’inchiesta a carico di Giovanni Toti fornisce..

Lobby, attori e paraguro: tutti con Giorgia e il premierato

Roma. Alfredo Mantovano, dirige la maestra Casellati, canta la premier, detta Giorgia”. Meloni si è inventata il premierato alla meringa, la riforma spumata con il gelato al cioccolato di Pupo (“mi piace il premier forte, fortissimo”) una balera del diritto con Angelino Alfano, Luciano Violante, Amedeo Minghi, Michele Placido, Massimo Giletti, il nuotatore Magnini, la coppia Giampaolo e Tony Angelucci, i Giornalos, anche loro ospiti alla Camera, Sala della Regina, per l’evento la “Costituzione di tutti. Dialogo sul premierato”. Meloni ha parlato alla fine e ha detto che la Costituzione non è un “Moloch intangibile”, che per lei “questa riforma è un rischio ma darà stabilità”, che proverà a dialogare, ma se gli altri dicono “la fermeremo con i nostri corpi, signori, io che posso fare?”. Aveva i capelli alla..

Il progetto del Ponte slitta
la prima pietra solo nel 2025

Le aspettative di Matteo Salvini di arrivare all’avvio dei lavori per il Ponte sullo Stretto di Messina già entro la prossima estate si infrangono sulle parole di Pietro Ciucci, il manager da lui scelto per guidare la società incaricata di realizzare l’opera tra Sicilia e Calabria. Per rispondere ai 239 rilievi, osservazioni e richieste di integrazione al progetto arrivati dal ministero dell’Ambiente serviranno più di 30 giorni. Tutto quindi slitterà di mesi e la prima pietra sarà posta, se non ci saranno altri rallentamenti, soltanto all’inizio del 2025. “La procedura prevede anche la possibilità di chiedere una proroga - afferma l'amministratore delegato - Stiamo studiando la possibilità di effettuare ulteriori analisi sul campo che ci consentirebbe di andare anche oltre quello che è previsto dalla legge, in modo da dare..

Filorussi, trattori, terrapiattisti:
bestiario dei candidati antisistema

Posizioni critiche verso l’Ucraina se non proprio filorusse, propaganda anti-israeliana, antioccidentale, anti-Europa, no vax, negazionismo del covid, conservatorismo cattolico più spinto, terrapiattismo. Ex comunisti, leghisti della prima ma anche della seconda ora, vecchi 5 stelle, sovranisti. C’è un po’ di tutto nelle due liste antisistema che sono riuscite a presentarsi per le elezioni europee: Pace terra dignità, lanciata da Michele Santoro (esclusa al Nordovest), e Libertà, capitanata da Cateno De Luca. Due galassie, o forse meglio dire sistemi solari visto le dimensioni elettorali, separate ma comunicanti, con tematiche si trovano sia da una parte che dall’altra: si va da un generico pacifismo a teorie complottiste fatte e finite. Simili i contenuti e, in parte, anche gli elettorati, ma ben diverse le due formazioni. I candidati di De Luca sono soprattutto..

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