M5s: tra Grillo e Conte
finisce a carte bollate
In altri tempi, quando riempiva le piazze (e le urne) con l’indignazione collettiva, Beppe Grillo avrebbe trovato modo di dilettarsi, in un giorno come oggi, sul romanzo pompeiano di Gennaro Sangiuliano. Mica male – praticamente un rigore a porta vuota – lo spettacolo di un ministro che racconta in tv, nell’ora di massimo ascolto, di aver voluto dare una consulenza all’amante, bloccata poi dalla moglie e tante altre amenità. E invece la notizia che ci regala – e questo conferma l’autoreferenzialità in cui è precipitato - è un post (leggetelo qui integrale) che, nel suo mondo, è un punto di non ritorno. In sostanza, vuole dire due cose: comando io in quanto garante del Movimento (non Giuseppe Conte) e, se non si fa come dico io, ho gli strumenti giuridici..