Secondo gli ultimi dati comunicati dall’Inps, aggiornati a giovedì 30 aprile, le domande di Cassa integrazione decretate dalla Regione siciliana sono 1560 (contro le 1142 autorizzate). Secondo il dipartimento al Lavoro regionale, invece, le pratiche istruite sono poco più di 3500 (su un totale di 37 mila). Ma ciò non toglie la lentezza della macchina burocratica. L’assessore al Lavoro Antonio Scavone, durante il dibattito sulla Finanziaria, ha provato a giustificarsi: “Siamo partiti il 22 aprile perché abbiamo sentito tutte le parti, datoriali e sindacali. Non avevamo una piattaforma informatica, l’abbiamo costruita, poi abbiamo semplificato il percorso. Siamo all’undicesimo posto a livello nazionale. Da due giorni – aveva sottolineato il responsabile del Lavoro – ci stiamo affidando a un sistema parallelo che, se funziona, ci consentirà di calare gruppi di 5 mila decreti al giorno e di chiudere la procedura entro il 20 maggio. Il sistema dell’Inps è molto rigido e la pulizia con cui vengono redatte le richieste da noi è la peggiore d’Italia. In alcune province superiamo il margine d’errore del 60%. Solo l’integrazione di elementi perfetti consentirà di superare questa situazione”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Cassa integrazione: la Sicilia isola infelice
antonio scavonecassa integrazione in derogalavoro
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