Cascio si presenta a Mondello senza FdI

E’ partita dall’antico stabilimento di Mondello, domenica mattina, la corsa di Francesco Cascio per palazzo delle Aquile. Una corsa senza simboli, ma con tante presenze eccellenti: da Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale di Forza Italia, a Saverio Romano, leader del Cantiere Popolare e n.2 di Noi con l’Italia, passando per il deputato regionale della Lega, Vincenzo Figuccia. In prima fila anche il senatore Schifani, di FI, e Alberto Samonà, vicesindaco in pectore. Tutti al fianco dell’ex presidente dell’Ars. Tranne Totò Cuffaro, che a poche ore dalla presentazione aveva comunicato il suo forfait: “La DC nel ribadire la stima e l’apprezzamento per l’on. Francesco Cascio non presenzierà alla presentazione della sua candidatura perché ritiene utile ed opportuno continuare a prodigarsi affinché si possa giungere ad una candidatura condivisa a sindaco di Palermo”.

Al momento è fuori anche FdI, che non ha sciolto le riserve. In mattinata Ignazio La Russa, colonnello di Giorgia Meloni nell’Isola, aveva chiesto di rinviare tutto per non dare vita “a un atto unilaterale di esclusione di Fratelli d’Italia e minare la coesione della coalizione”. “Stiamo cercando di unire il centrodestra attorno alla mia candidatura – è stata la risposta di Cascio in conferenza stampa -. Riteniamo che nelle prossime ore si possa trovare l’accordo che cerchiamo. La nostra corsa è appena iniziata. Un percorso arduo, una strada piena di ostacoli, ma tutto questo non ci spaventa affatto. È uno stimolo in più per andare avanti perché il nostro obiettivo è rimettere in piedi Palermo. E noi ce ne prenderemo cura”. Lo slogan di Cascio è, per l’appunto, “Ne avrò cura” con riferimento alla sua professione di medico e alla sua attività durante la campagna vaccinale antiCovid come dirigente in forza all’Asp di Palermo.

La Russa, dal canto suo, aveva chiesto alle forze di centrodestra “di non procedere al previsto annuncio della candidatura Cascio e del suo vice per consentire una comune valutazione dei candidati sindaci a Messina e Palermo e la contestuale definizione del candidato di centrodestra alla Presidenza della Regione Siciliana. FdI – è il messaggio del senatore di Ragalna – ribadisce ancora una volta di voler perseguire a Palermo e nelle elezioni regionali, l’unità del centrodestra. La conferma di Musumeci che ha governato e governa con competenza e onestà insieme ai partiti di centrodestra è un imprescindibile segno di unità, utile a rafforzare anche le compagini in campo per le amministrative. La volontà, invece, di proseguire nella incomprensibile scelta di rinviare ogni scelta sulla Regione, o peggio a dichiarare una preclusione alla naturale ricandidatura dell’uscente presidente minano inevitabilmente la coesione della coalizione e disorientano i nostri elettori”.

Micciché, rispondendo a La Russa, ha chiesto di slegare le due questioni: “Nonostante siamo il primo partito dal ’94, non abbiamo mai preteso di avere il candidato presidente delle Regione. Chiesto ogni tanto sì, ma preteso mai – ha esordito il coordinatore di Forza Italia -. Non ho preclusioni su Musumeci. Sia candidato presidente della Regione a patto che la coalizione lo voglia. Cinque anni fa abbiamo presentato il candidato a settembre, ora siamo solo ad aprile… Non possiamo legare Palermo a ciò che accadrà nei prossimi mesi”. Infine ha rivolto un messaggio a Lagalla, Fratelli d’Italia e persino Totò Lentini per evitare spaccature.

A Palermo, però, l’unità del centrodestra sembra ormai compromessa. Il tentativo di far ritirare Roberto Lagalla è naufragato di fronte agli spifferi di una trattativa che volevano, per l’ex rettore, un seggio garantito a Roma e un ruolo di primo piano nel prossimo governo nazionale di centrodestra (anche se Miccichè ha smentito qualsiasi offerta). E di fronte ai tentennamenti di Fratelli d’Italia, che non ha ancora deciso da che parte stare. La simpatia di La Russa (e Musumeci) per Lagalla è tangibile, così come l’allergia nei confronti dei renziani, che si sono schierati apertamente per l’ex assessore all’Istruzione. L’ultimo tentativo di mediazione porterà, in queste ore, la firma di Silvio Berlusconi: “Sono stato da più parti chiamato ad intervenire sulle candidature alle elezioni siciliane – ha scritto il Cav. in una nota -. Mi sembra che la cosa fondamentale sia essere uniti, perché uniti si vince, divisi si perde. Credo quindi che ci debba essere al più presto un incontro tra noi, Fratelli d’Italia, la Lega e le altre forze politiche del centrodestra per individuare e decidere delle candidature condivise”.

Subito dopo La Russa ha fatto sapere che “il presidente Berlusconi ha chiamato Giorgia Meloni per prospettare una conference call di vertice con anche Matteo Salvini”. Così Fratelli d’Italia ha rinviato di qualche ora “il previsto annuncio di convergere su altre candidature, che siamo pronti a discutere solo nel caso in cui la coalizione dimostrasse di mettere al primo posto la sua unità rispetto agli egoismi, lavorando su un quadro complessivo che punti alla vittoria del centrodestra e non agli egoismi di partito. Per noi, nello specifico, non vi è ragione di discutere la ricandidatura di Nello Musumeci, presidente della Regione uscente apprezzato dai siciliani per la sua concretezza e la sua onestà. Ancora una volta dimostriamo di essere i più convinti sostenitori del centrodestra unito, ma ribadiamo la nostra indisponibilità ad accettare diktat incomprensibili e strategie che abbiano come conseguenza la vittoria delle sinistre”.

Questa mattina l’ultimo messaggio della Meloni, intervistata da Libero: “Siamo stati sempre disponibili a fare un passo indietro su nostri candidati purché non si mettesse in discussione un principio valso finora: gli uscenti che hanno lavorato bene, non hanno problemi e vogliono ricandidarsi, sono confermati. Oggi si chiede di rimettere in discussione questo principio nel caso di Nello Musumeci, forse colpevole di essersi avvicinato a Fratelli d’Italia. Se dovesse saltare in Sicilia il principio della ricandidatura degli uscenti, non si vede perché dovrebbe essere mantenuto altrove. Mi auguro che prevalga il buon senso e si possa raggiungere un accordo”.

Paolo Mandarà :Giovane siciliano di ampie speranze

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