Non gli è bastato il disastro dell’Orchestra Sinfonica, allo sbando da oltre due anni. E non lo appaga nemmeno la sfacciataggine con la quale continua a designare, per gli incarichi di sottogoverno, i riccastri che gli organizzano le feste. Ora Renato Schifani teme di perdere la partita del Teatro Massimo e, per tutelare la sua parrocchietta, ha lanciato un avvertimento al neo ministro della Cultura, Alessandro Giuli. “Non accetteremo decisioni calate dall’alto”, ha dichiarato. E se Giuli, cui spetta l’ultima parola, designasse per la sovrintendenza del Massimo un Riccardo Muti o un’altra stella del firmamento musicale? Schifani punterebbe comunque i piedi. Perché il presidente della Regione traccheggia da mesi per piazzare in quel posto Andrea Peria, un pagnottista del suo cerchio magico. Ovviamente fedele, docile e molto sensibile alle ragioni della politica.