“Da oggi, d’intesa con la protezione civile, anche in conseguenza dell’estensione della cosiddetta “zona protetta” a tutto il territorio nazionale, verranno effettuati i tamponi ai detenuti trasferiti a vario titolo, che si sommano alle operazioni di triage”. Lo ha detto il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, durante l’informativa di oggi al Senato e alla Camera dei Deputati. Bonafede ha parlato della situazione d’emergenza venutasi a creare nelle carceri di tutta Italia dopo l’entrata in vigore delle restrizioni, da parte del governo, per contenere il contagio da Coronavirus: secondo il Guardasigilli sono “atti criminali ascrivibili ad una ristretta parte dei detenuti. Lo Stato italiano non indietreggia”. “Proprio ieri – ha proseguito Bonafede – è arrivata la prima fornitura di circa 100.000 mascherine che sono in fase di distribuzione, prioritariamente agli operatori che accedono dall’esterno”. “Stiamo lavorando senza sosta nel quadro di una più ampia battaglia contro il coronavirus. La task force all’interno del Ministero sta preparando possibili interventi per garantire, da un lato, i poliziotti penitenziari e, dall’altro lato, i detenuti”. ha aggiunto Bonafede, “ma bisogna mantenere la calma ed essere uniti con una consapevolezza. Questo è un momento difficile per il Paese, ma è nostro dovere chiarire, tutti insieme, che lo Stato italiano non indietreggia di un centimetro di fronte all’illegalità”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Carceri devastate. Bonafede: opera di pochi
alfonso bonafedecarceri
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