“Nella giornata di ieri, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi. È una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a margine della visita all’hub vaccinale di Fiumicino. “Il parere dell’Aifa, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino. L’Ema sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo”, spiega.
Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, invita alla “massima calma”. Nessuno ha saputo dimostrare la correlazione tra la morte del militare di Augusta e la somministrazione del vaccino AstraZeneca, avvenuto il giorno prima. Persino Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha escluso qualsiasi nesso durante una conversazione telefonica con il premier Mario Draghi. La Procura di Siracusa ha iscritto nel registro degli indagati 21 persone, sebbene, per Bassetti, si tratti “solo di una terribile causalità: l’AstraZeneca era e resta un vaccino sicuro”. La questione è delicata e merita un appello di buonsenso: “Altrimenti facciamo il gioco dei no vax – spiega il medico – che hanno già emesso la loro sentenza di condanna, con il rischio di creare panico tra la popolazione che ha già effettuato la prima dose o ha prenotato l’inoculazione. C’è da augurarsi, adesso, che non ci siano disdette, altrimenti nella lotta al Covid-19 continueremo a perdere terreno”.
Altri lotti del vaccino AstraZeneca, diversi da quello ritirato in Italia, sono stati bloccati in altri Paesi, dove si cerca la correlazione fra il siero e gli effetti trombolitici che hanno causato il decesso di un paio di persone (fra Austria e Danimarca): “Più che su questi Paesi – replica, però, Bassetti al Giornale di Sicilia – mi concentrerei sul Regno Unito, dove con AstraZeneca sono state già vaccinate quasi 10 milioni di persone, di cui solo 194 hanno avuto reazioni allergiche: una percentuale infinitesimale, senza alcun decesso. Il risultato? La Gran Bretagna, che un mese fa registrava numeri drammatici e ha cominciato molto prima le somministrazioni dell’antidoto avvicinandosi sempre di più alla vaccinazione di massa, conta ormai 50 vittime Covid al giorno, otto volte meno di quelle che segniamo quotidianamente in Italia”.
Questa mattina l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, inaugurando l’hub vaccinale di Caltanissetta, ha avuto modo di riaffrontare la questione: “L’apertura di questo hub arriva in un giorno importante per la campagna vaccinale, quello successivo alla decisione di Aifa di sospendere un lotto del vaccino AstraZeneca. Mi fa piacere constatare che questo centro sia affollato, mi sarei aspettato molte meno persone. E’ il segnale di come tutti i cittadini siciliani abbiano percepito che la campagna di vaccinazione è sicura, che non ci sono evidenze scientifiche che legano eventi funesti alla vaccinazione. Naturalmente, bisogna stare attenti, nel sistema italiano abbiamo un meccanismo di farmaco-vigilanza che consente di intervenire rapidamente. Ma rapidamente – aggiunge Razza – deve procedere anche la campagna di vaccinazione, perché la luce in fondo al tunnel e il segno della speranza di queste settimane devono poter diventare quanto prima certezze”. “Quello che è accaduto ieri – ha aggiunto Razza – ha determinato una comprensibile preoccupazione dei cittadini. Però ogni dato va letto anche nel suo inverso. A fronte di 7 mila cancellazioni, 117 mila conferme sono il segnale che i cittadini credono nella campagna di vaccinazione”.
La storia
Ieri l’Aifa, a seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca, ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto in tutta Italia. E anche se al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi, l’agenzia del farmaco “sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i NAS e le autorità competenti”.
Tra i casi sospetti registrati in Sicilia ce n’è uno in particolare che riguarda il 43enne Stefano Paternò, un militare in servizio ad Augusta, ma residente a Misterbianco. Il sottoufficiale della Marina è morto mercoledì mattina per un arresto cardiaco nella sua abitazione. Il giorno precedente si era sottoposto alla prima dose di vaccino dello stesso lotto a cui fa riferimento l’Aifa. La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia. Il procuratore capo Sabrina Gambino ha iscritto le registro degli indagati 21 persone. L’accusa per tutti è di omicidio colposo.
Poi c’è il caso di Davide Villa, 50 anni, agente della Squadra Mobile di Catania – morto per trombosi il 7 marzo. Il procuratore Zuccaro ha aperto un’inchiesta per “omicidio colposo”, fin qui senza indagati. Mentre l’attenzione della procura di Trapani si è soffermata sul decesso di un carabiniere, il vice comandante della sezione di pg di Trapani, Giuseppe Maniscalco, 54 anni. Il sottufficiale dell’Arma aveva accusato un malore seguito dal decesso a poche ore dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca, avvenuto a metà febbraio. L’autopsia ha escluso l’ipotesi di trombolisi, ma l’Asp locale ha avviato ulteriori indagini.
In una conferenza stampa convocata a palazzo d’Orleans, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha chiarito che “in Sicilia sono state distribuite 20.500 dosi del vaccino AstraZeneca appartenenti al lotto ABV2856, la cui somministrazione è stata sospesa dall’Aifa a seguito delle morti sospette nell’Isola. Di queste, ne sono state inoculate 18.914”, ha precisato Razza. La somministrazione delle 2.306 dosi rimanenti è stata sospesa dalla Regione. “I cittadini siciliani hanno vissuto la prima fase della vaccinazione con il sentimento della speranza, che ancora oggi deve permanere”, ha aggiunto Razza. “Abbiamo il dovere di non creare un momento di preoccupazione e di determinare, il più possibile, un momento di chiarezza”.
“Sono 174.700 le dosi di vaccino AstraZeneca distribuite complessivamente in Sicilia fino alle 17 di oggi. L’attenzione è massima – ha proseguito l’assessore alla Salute -: il governo nazionale ha chiesto ad Aifa e ad Ema di intervenire con rapidità però noi dobbiamo proseguire in maniera responsabile, perché tutti i cittadini siciliani hanno visto nella vaccinazione una speranza per potere ritornare alla normalità. Serve il massimo della chiarezza – ha spiegato Razza -, siamo a disposizione di tutte le autorità giudiziarie per potere favorire l’accertamento rapido di una verità che serve anche a dare sicurezza e certezze ai cittadini”. “Il ministero della Salute invierà degli ispettori subito per verificare le procedure”: lo ha spiegato il direttore della prevenzione del ministero, Gianni Rezza, al Tg1.