Classificazione del rischio moderata, indice Rt a 0,79. L’aumento rispetto a sette giorni fa è trascurabile. Il modello Sicilia, alla terza settimana di zona gialla, funziona. Anche oggi il tasso di positività è del 2,2%, con 592 casi. Al netto dei quattro comuni in zona rossa (Riesi si è aggiunta a Caccamo, San Giuseppe Jato e San Cipirello) il quadro resta confortante. Musumeci ha previsto la chiusura delle scuole dall’8 al 13 marzo in dodici comuni a rischio, dove è saltato il parametro dei 250 casi per centomila abitanti. La cintura nei porti e negli aeroporti, dove rimangono i varchi per effettuare i test rapidi, sembrano, al momento, un ottimo espediente per contrastare la circolazione dei virus. Con questi numeri c’è già chi pensa al futuro come la Confesercenti, che lancia la proposta di “fare delle Isole minori siciliane mete Covid free per far ripartire nell’immediato il turismo”. L’idea, sul modello Grecia, è quella di una vaccinazione di massa tra gli abitanti delle isole “per consentire arrivi in sicurezza e far crescere l’appeal della regione sui mercati internazionali”. La richiesta è contenuta in un documento consegnato all’assessore regionale agli Autonomie Locali Marco Zambuto.
Il trend dei contagi tuttavia è in leggera crescita (+18% nella settimana appena conclusa, che non coincide con quella analizzata dal report dell’Istituto superiore di sanità) e difficilmente si arriverà in zona bianca. Quello che preme di più è avere i vaccini a disposizione. Musumeci continua a battere come un tamburo, mentre dalla struttura commissariale nazionale, passata di mano al generale Figliuolo, arrivano le prime indicazioni: con le sette milioni di dosi (metà di AstraZeneca) in arrivo entro marzo, verranno allertate la Difesa e la Protezione civile per costruire una rete di distribuzione capillare, una sorta di piano porta a porta. Il vaccino va garantito non solo negli hub delle grandi città (caserme, palazzetti, palestre, auditorium) ma nei piccoli centri, nei territori più difficilmente raggiungibili e privi di strutture. L’idea, come riportato da Repubblica, è di utilizzare unità mobili, una ogni 20-40.000 abitanti.
L’obiettivo è quadruplicare le somministrazioni giornaliere passando dalle 150.000 dosi di questa settimana a 6-700.000 al giorno. E abolire la lotta fra caste (e le fughe in avanti da parte delle Regioni): con tutte le fiale a disposizioni – in aprile è in arrivo la monodose di Johnson&Johnson – si passerà a somministrare per fasce d’età e non più per categorie. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, inoltre, ha richiesto ufficialmente di poter utilizzare AstraZeneca anche per gli over-65. In questo modo un’ampia platea di popolazione potrebbe essere vaccinata entro l’estate. E senza tenere scorte da parte: il 30 per cento di dosi (fin qui accantonato per il richiamo) va subito utilizzato. Ci sarà solo una sorta di fondo di solidarietà con un 2 per cento di dosi che, all’occorrenza, potrebbero essere dirottate per vaccinazioni a tappeto della popolazione in zone rosse dove si dovesse verificare un cluster.
Il bollettino di sabato in Sicilia
Sono 592 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia su 26.236 tamponi processati. La regione è undicesima nel contagio giornaliero di oggi. Le vittime sono state 10 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 4.223. Il numero degli attuali positivi è di 19.727, con decremento di 2.951 casi rispetto a ieri. I guariti sono 3.533. Negli ospedali i ricoverati sono 783, sette in meno rispetto a ieri, quelli in terapia intensiva sono 121, uno in più. La distribuzione nelle province vede Palermo con 254 casi, Catania 79, Messina 63, Siracusa 29, Trapani 32, Ragusa 43, Caltanissetta 36, Agrigento 45, Enna 11.