Ben gli sta, verrebbe da dire. Fino a pochi mesi fa i talk-show lo presentavano come l’astro nascente della politica italiana, come il leader svincolato dalle logiche del passato. Insomma, Carlo Calenda sembrava il sol dell’avvenire. E sembrava pure che la sua “Azione” fosse l’ideale punto di aggregazione per quei moderati sempre alla ricerca di un partito di centro dal quale contenere gli estremismi di destra e di sinistra. Ma nel volgere di una settimana, Carlo Calenda è rimasto solo: le quattro personalità più in vista di “Azione” – Enrico Costa, Maria Stella Gelmini, Giusy Versace e Mara Carfagna – lo hanno clamorosamente abbandonato. Forse avrebbero dovuto pensarci prima. Come hanno potuto dare credito per due anni a un leader che, nell’estate del 2022, ha candidato alla presidenza della Regione siciliana un avventuriero della politica come Gaetano Armao?