Ormai è sempre più simile a quello di Montecristo. Palazzo Chigi è il suo Castello d’If e Beppe Grillo il suo abate Faria. Imprigionato dal secondino Rocco Casalino, costretto a rilasciare deposizioni a Marco Travaglio (che lo ha intervistato per Il Fatto Quotidiano), Giuseppe Conte osserva il cielo dallo spioncino della piattaforma Rousseau, l’inespugnabile carcere progettato da Davide Casaleggio con la supervisione di Piercamillo Davigo. Senza più il conforto del suo maestro Guido Alpa, senza la possibilità di fare viaggi studio in America e spacciarli come master, il prigioniero da più di un mese sconta la condanna studiando sui manuali di Enzo Scotti, rettore della Link University, l’alta scuola di formazione del M5s.
Chi lo ha visto, ha dichiarato che avrebbe già tentato la fuga. Annodando gli auricolari di Luigi Di Maio, Conte si è infatti gettato in mare con la statuetta di Padre Pio (suo santo protettore) mescolandosi agli altri migranti diretti a Trapani. Recuperato dalla Guardia Costiera, il naufrago è stato accompagnato presso una commissione per il diritto d’asilo dove è stato smascherato. A nulla è servito ammettere la sua vera identità. Non un professore di diritto ma solamente un account della Casaleggio Associati.