In considerazione del grande amore che ho per la mia terra, la Sicilia, il proposito mio è di mettere vicini vicinissimi – fosse pure in forma di una pulce in testa – degli elementi tanto improbabili quanto felicemente possibili.
La testa è quella di Luca Zaia, formidabile presidente della Regione Veneto, la pulce è l’Autonomia speciale che difficilmente potrà essere realizzata nell’obbligata doppia velocità tra lesto Nord e bradipo Sud.
Tanto utile sarebbe al Settentrione quanto mefitica è da sempre in Sicilia, l’autonomia regionale potrebbe trovare finalmente senso solo con un vero campione e siccome anche il terzo mandato di Zaia è di fatto difficilissimo, altra soluzione non c’è che fare di questo formidabile governatore il futuro e definitivo presidente della Regione siciliana. Ne farebbe il luogo della compiuta modernità.
Improbabile, certo, ma è felicemente possibile l’operazione perché Zaia avrebbe due cose a lui assai gradite, l’autonomia totale con cui misurarsi, farsi il terzo mandato che vuole fortemente fare e ripetere – insomma – quello che da sempre è il modello dei modelli: uno del Nord che se ne viene a Palermo per realizzare l’assoluto capolavoro di esatta scienza politica. Il precedente, l’avete capito, è Federico II, non quel gaglioffo di Garibaldi, e l’unica formalità richiesta a Zaia – e sono ovviamente pronto a dargli domicilio, ad Agira – è quella di prendere la residenza in Sicilia.