“La Sicilia è la prima regione a diventare zona gialla in Italia, l’assessore Razza scarica subito le responsabilità sui no-vax (per carità ne hanno), Musumeci se la prende con i turisti e con il turismo (purtroppo ci è toccata anche sta farsa). Ma il Governo regionale cosa ha fatto realmente per evitare che la situazione precipitasse? Ve lo dico io: niente!”. Il primo attacco all’operato di Musumeci e Razza proviene da Roma: lo sferra Giancarlo Cancelleri, sottosegretario alle Infrastrutture e leader del M5s. “Non è stato messo in atto nessun piano strategico per le vaccinazioni – argomenta l’ex vicepresidente dell’Ars -, neanche un minimo di pianificazione per mettere tutti nelle condizioni di potersi vaccinare, così abbiamo visto scene dell’altro mondo, anziani costretti a rinunciare perché assegnati a centri vaccinali in montagna distanti chilometri e, una volta arrivati, dover attendere in fila per ore con un caldo asfissiante. E che dire della folle girandola delle prenotazioni, senza nessun senso logico, cittadini delle Eolie spediti a Milazzo, a Messina o a Sant’Agata per il vaccino e cittadini di Milazzo, Messina o Sant’Agata assegnati alle Eolie. Milioni di persone, come palline impazzite, lanciate in giro per la regione. Questa non è nemmeno lontanamente degna di essere definita pianificazione, ma è certamente l’immagine più nitida del loro fallimento”.
“Musumeci pensa a fare il prepotente – aggiunge Cancelleri – e Razza pensa a giocare con i numeri cercando di ingannare i parametri imposti, per il resto hanno solo fallito. Interi Comuni lasciati nel loro isolamento sanitario, ricordo che a ridosso di ferragosto, con apposita ordinanza, Musumeci dichiarò “zona ad alto rischio” il Comune di Rosolini, nel siracusano, senza mai definire regole e restrizioni, quindi di fatto, non fece nulla tranne creare confusione nelle istituzioni che in quei giorni vissero un imbarazzo enorme nel non saper dare le giuste risposte ai cittadini. In più occasioni i Sindaci hanno chiesto supporto e la Regione li ha solo bacchettati per gli esigui risultati in termini di vaccinati, dimenticandosi però che in alcuni casi il centro più vicino è a una cinquantina di km di curve, se va bene. Un disastro annunciato insomma che avevamo previsto, perché se ti improvvisi senza averne le capacità alla fine fai male alla tua comunità. Questo è solo l’ultimo dei disastri di Musumeci e la sua banda – continua l’esponente Cinque Stelle – e mentre lui rimane sempre più solo, sotto attacco dei suoi stessi alleati, il centro destra litiga a spese dei siciliani consegnando alla Sicilia l’ennesima maglia nera. Prima li mandiamo via e prima potremo ricostruire sulle macerie che lasceranno. Forza! Bisogna cambiare, ora!”.
Dalla Festa dell’Unità di Marina di Ragusa, interviene anche il vicesegretario nazionale del Pd, Giuseppe Provenzano: “Quella che per il resto del Paese è una notizia e un campanello d’allarme, per il governo regionale siciliano è un’onta. Aver portato il numero delle vaccinazioni al punto più basso, rappresenta una responsabilità politica importante. Cosa non ha funzionato? La disorganizzazione, la mancata capacità di riorganizzare una medicina territoriale. Ma anche la confusione e l’atteggiamento altalenante di Musumeci: non siamo solo di fronte a un presidente che ha una maggioranza divisa, con un pezzo delle forze politiche che lo sostengono che sono contro di lui, e di cui lui non si fida. Non si tratta solo di questo, ma anche del fatto che Musumeci, in primo luogo, è stato colui che ha chiesto per polemica politica il massimo delle aperture o il massimo delle chiusure, che non ha tenuto una linea di condotta unitaria. Si è assunto la responsabilità di gettare un’ombra sulla gestione della sanità siciliana attraverso la vicenda scandalosa di Razza. Una vicenda che dà il senso dell’arroganza politica e che ha rotto il rapporto di fiducia fra i cittadini e il governo della pandemia: i numeri e le performance di oggi sono anche il frutto di quell’episodio. Quello che avverrà da lunedì è un danno economico e sociale per i cittadini siciliani. Forse non lo diciamo abbastanza, ma stiamo rimettendo la riapertura in sicurezza delle scuole”.
Punga anche il segretario regionale della Lega, Nino Minardo: “In queste ore ricevo tante sollecitazioni in particolare da chi lavora nel comparto del turismo. Non possiamo nascondere la polvere sotto il tappeto: vi sono già le prime disdette di turisti a settembre, serviranno aiuti straordinari e questo è il primo punto su cui la Lega si impegna ad essere presente e concreta tanto a livello nazionale quanto regionale. Adesso però è indispensabile aumentare il numero di vaccinazioni volontarie e, per i siciliani restii, serve una migliore campagna di sensibilizzazione così come è necessario convincere le persone a seguire, con buon senso, i comportamenti corretti. Altre ordinanze non ritengo servano a molto anzi rischiano di creare confusione”.