«La Regione Siciliana e le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina hanno appena perso 338 milioni di fondi dei piani di sviluppo e coesione, che il Cipess ha definanziato perché non sono state realizzate “obbligazioni giuridicamente vincolanti” nel 2022 e nel 2023, cioé non è stata rispettata la tempistica di realizzazione dei progetti». Lo denuncia in una nota il senatore siciliano del Pd Antonio Nicita, vicepresidente del gruppo dem. «In tempi di vacche magre, la notizia è sconvolgente in sé, ma lo è ancor di più perché a leggere l’elenco contenuto nella delibera del Cipess, si scopre che tra i progetti definanziati per sempre ce ne sono alcuni che avrebbero migliorato la drammatica situazione della siccità in Sicilia. Stiamo parlando della diga Disueri di Gela (20 milioni persi), della messa in sicurezza dell’invaso di Rosamarina di Caccamo (2 milioni), della sistemazione di vasche e canali delle dighe Olivo, Sciaguana e Villarosa nell’ennese (450 mila euro). Altri ingenti lavori, ormai saltati, avrebbero riguardato la gestione dei rifiuti, l’illuminazione, il rifacimento di strade. È evidente che la destra non sa governare e anche in tempi di vacche magre non fa altro che disperdere, e per sempre, i fondi europei”.
Il governo di Renato Schifani, però, si giustifica con una nota: “In riferimento alla notizia del definanziamento complessivo di quasi 104 milioni di euro di risorse del Fsc 2014/20 di competenza della Regione, Palazzo d’Orléans precisa che si tratta di opere che avrebbero dovuto conseguire “un’obbligazione giuridicamente vincolante” entro il 31 dicembre 2022. Tempistica che ha reso nei fatti impossibile all’attuale governo regionale, entrato nelle piene funzioni il 16 novembre di quell’anno, completare l’intero iter amministrativo che aveva come presupposto la presentazione dei relativi progetti. L’attuale amministrazione, tuttavia, si è adoperata per salvare il possibile. Infatti, 10 dei 45 interventi definanziati, per un importo complessivo di 12 milioni di euro, sono stati recuperati grazie all’inserimento nella nuova programmazione Fsc 2021/27, sottoscritta con il governo nazionale a maggio scorso. L’attuale amministrazione ribadisce il proprio impegno a salvaguardare le risorse destinate alla crescita del territorio, nonostante le criticità ereditate, e a ottimizzare gli investimenti per assicurare benefici concreti e duraturi alla comunità siciliana.