I lavori all’Ars non si fermano. Nonostante da Roma penda una doppia impugnativa sui documenti di Armao (prima le variazioni di bilancio, ora persino l’esercizio provvisorio: al momento dell’approvazione, non c’erano le coperture), l’assessore – in attesa di fare il punto con il ministro Maria Stella Gelmini – ha chiesto alla seconda commissione di andare avanti con l’esame dei documenti contabili. Il ddl Bilancio è passato in meno di un’ora. Sulla Finanziaria, invece, siamo in alto mare. Ieri sera è passato un emendamento che riduce l’impatto del contributo di solidarietà sulle pensioni dei regionali: esenti le fasce più basse. Solo chi percepisce più di 3.500 euro dovrà versare 28 euro al mese (circa 373 euro l’anno). La fetta più grossa dei “tagli” spetta ai pensionati d’oro, quelli che percepiscono un assegno di oltre 6.500 euro: lasceranno sul piatto 1.800 euro l’anno. Il risparmio complessivo per le casse della Regione si aggira sui 4 milioni.
Bisogna fare in fretta perché i tempi sono risicati. Secondo il calendario dei lavori, Bilancio e Finanziaria dovrebbero essere incardinati in aula già al termine di questa settimana, per essere discussi a partire dall’8 marzo. Il 28 febbraio è scaduto l’esercizio provvisorio: ad eccezione delle spese indifferibili (mutui, stipendi e utenze varie), i pagamenti sono bloccati. Il Movimento 5 Stelle, però, è pronto alle barricate: “L’assessore Armao ha comunicato che vuole andare avanti con l’analisi del bilancio, sebbene come avevamo detto noi le variazioni non hanno copertura finanziaria. Ha specificato inoltre che dovrà fare un viaggio a Roma per chiarire la situazione. Per non perdere ancora tempo facciamo noi il biglietto di andata e ritorno, per accelerare i tempi e dare risposte immediate ai siciliani”.
“Siamo seriamente preoccupati – spiegano Sunseri, Di Paola e Di Caro – sullo stato del bilancio della Regione dato che come avevamo detto, le variazioni non avevano copertura finanziaria certa. Mentre quelle che denunciavamo come incostituzionali sono state impugnate. Una impugnativa che potrebbe avere pesanti conseguenze sul bilancio che stiamo per trattare. Musumeci e Armao se ne prendano le responsabilità anziché sciorinare tecnicismi che sono ben lontani da quello che interessa ai siciliani. Il Parlamento siciliano non può lavorare a vuoto per aggiustare gli errori della giunta Musumeci. Questa regione sta pagando la supponenza di chi dovrebbe semplicemente chiedere scusa”.
Una situazione surreale che rischia di complicarsi se – come sembra – i magistrati contabili dovessero ravvisare una quota di disavanzo superiore ai cento milioni che Armao ha scelto di “accantonare” a scopo precauzionale. La manovra dovrebbe poter beneficiare dei 421 milioni di liquidità garantiti dall’accordo Stato-Regione, che oltre a spalmare il disavanzo su dieci anni, ha posticipato la prima rata. Ma nello schema presentato nei giorni scorsi alle commissioni di merito, sono più i tagli che non le norme di spesa.