“Oggi va in scena l’ennesimo spot di Musumeci cui segue il nulla. Come annunciato dal governo regionale avremmo dovuto ricevere a Sala d’Ercole sia il bilancio che la finanziaria ma nessuno ha visto niente, nemmeno un block notes”. Luigi Sunseri, deputato dei Cinque Stelle, è tranchant. La Finanziaria è pronta da quattro giorni. Oggi sarebbe dovuta arrivare a palazzo dei Normanni per una prima analisi da parte dei deputati. Se l’erano promesso gli assessori venerdì sera, al termine di un’estenuante mediazione sui capitoli da ritagliare. Ma niente. Questa benedetta manovra, condizionata dai reflussi dell’accordo Stato-Regione, dall’assenza di una parifica da parte della Corte dei Conti, e dallo spettro di un nuovo disavanzo, s’è arenata. Non è la sola. Come sostiene Sunseri, infatti, manca pure la versione aggiornata del nuovo rendiconto 2019 che “andrebbe rideliberato il prima possibile, e che è stato ritirato in autotutela dopo le note della Corte dei conti che riscontrano molte irregolarità”. Senza il nuovo rendiconto non si potrà procedere con la parifica, e di conseguenza col Bilancio.
Ma fra le tante cose che mancano all’appello – all’assessore Armao servirebbero dei post it sulla scrivania – c’è anche il bando sull’editoria, per la “ristrutturazione finanziaria” delle testate giornalistiche logorate dal Covid. Di fronte al feroce del gruppo editoriale de “La Sicilia” al governo che se ne stava con le mani in mano da mesi, Armao rispose con un laconico: “Non capisco le polemiche, lunedì il bando verrà pubblicato”. Ma poi è subentrato il rinvio di un’altra settimana.
E infine, per tornare ad argomenti più popolari, Sunseri solleva un’altra mancanza: “Ad oggi non è arrivato un solo centesimo dei 300 milioni promessi dalla Regione a maggio 2020 ai Comuni siciliani per far fronte alla pandemia. Parliamo del fondo perequativo di circa 263,5 milioni di euro (300 all’origine) che sarebbero dovuti arrivare ai comuni per i mancati introiti dovuti al Covid. A questi si aggiunge il fondo investimenti 2020 dei comuni siciliani, pari a 115 milioni di euro, che per la prima volta nella storia della Regione è stato spostato dal bilancio regionale ai fondi extraregionali. Anche in questo caso si tratta di somme decretate il 31 dicembre 2020 di cui però i comuni, ad oggi, non hanno visto un solo centesimo. Se a tutto questo aggiungiamo anche l’ormai nota vicenda dei buoni spesa e aiuti concreti ai cittadini di cui nessuno, o pochissimi, ad oggi ha potuto beneficiare rasentiamo il ridicolo. La bulimia comunicativa di Musumeci è inversamente proporzionale ai risultati concreti che porta a casa”. Insomma, sono un po’ troppe le cose che mancano all’appello. E tanto, tantissimo il fumo buttato negli occhi ai siciliani.