Non si è fatta attendere la replica dell’ex sindaco Enzo Bianco, indagato dalla Procura di Catania per aver alterato le poste di Bilancio fra il 2013 e il 2018: “Tante volte in questi anni ho manifestato pubblicamente il più grande rispetto e la massima fiducia nel lavoro della Magistratura. E tutte le volte ho avuto riconosciuta la piena legittimità dei miei comportamenti. Lo ribadisco anche oggi, serenamente. Si tratta di un’indagine dovuta dopo la dichiarazione di dissesto. Sono certo che dimostreremo la nostra piena correttezza rispetto a come abbiamo affrontato la più grave crisi finanziaria nella storia di Catania. Nel 2013, infatti, ereditammo una città martoriata dal buco di bilancio nato sotto le precedenti Amministrazioni Scapagnini e Stancanelli. Quando mi sono insediato nel luglio 2013 il Comune era già dal 2012 in predissesto – cioè tecnicamente in dissesto – con un piano di rientro per ripianare l’enorme debito accumulato, approvato dalla precedente amministrazione. Avrei potuto dichiarare subito io stesso il dissesto, scaricando ogni responsabilità. Molti me lo chiedevano. Ma ho evitato di farlo per amore della città e per tutelare i cittadini e le imprese catanesi. Con fatica abbiamo affrontato le difficoltà, rimettendo in ordine i conti, facendo emergere decine di milioni di euro di debiti nascosti, risparmiando sui fitti passivi e mille altre spese. Pur nella situazione di grave difficoltà di partenza, ci sono stati risultati e miglioramenti riconosciuti più volte dalla Corte dei Conti. Avremo modo di rispondere puntualmente alle singole contestazioni, punto per punto, ciascuno per la propria responsabilità. Come abbiamo sempre fatto. Orgogliosi di avere servito le istituzioni sempre con impegno ed onestà riconosciuti. Ma naturalmente con un po’ di amarezza, questa volta”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Bianco si difende: “Io il dissesto l’ho evitato”
cataniaenzo bianco
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