Ogni decisione ufficiale, su suggerimento di Gianni Letta, è rinviata a dopo le feste. Ma il vertice di giovedì a Villa Grande, a casa di Berlusconi, è servito anche a fare il punto sull’eventuale candidatura del Cav. al Quirinale. Il centrodestra, da solo, non riuscirebbe ad eleggerlo. E Silvio non intende fare la fine di Prodi, ‘bruciato’ dai franchi tiratori. Così, secondo alcune indiscrezioni, ha chiesto agli alleati (Salvini e Meloni su tutti) di garantirgli il voto dei partiti di maggioranza, al resto penserà lui: Berlusconi avrebbe la forza di intercettare 150 grandi elettori (ci sono anche i rappresentanti delle Regioni) e portarli dalla propria parte. Ignazio La Russa, presente al summit, ha spiegato a Repubblica che Berlusconi “non ha accettato formalmente, e neppure doveva farlo: però è inutile negare che ha già l’atteggiamento non solo del candidato ma anche del vincitore”. “Sono pronto a impegnarmi e a mediare – dice Salvini – affinché si arrivi a un voto rapido e il più possibile condiviso. Fermo restando che si dovrà fare i conti con una proposta di centrodestra che è maggioranza nel Paese e in Parlamento”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Berlusconi già cerca voti per il Quirinale
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