Per dirla in modo un po’ calcistico, mentre gli altri stanno palleggiando, lui sta giocando, e il gioco non è solo attacco, ma finte, dissimulazioni, passaggi di palla, evitando il fallo. Però c’è un dato, e non è poco, a un decennio – era il 12 novembre dell’anno del Signore 2011 – dalle sue dimissioni, vissute da un pezzo di paese come una “liberazione” e dall’altro come un complotto dei giudici e dello spread: l’unico nome “politico” seriamente in campo, in attesa che si sciolga un nodo chiamato Draghi, si chiama Silvio Berlusconi, 84 primavere alle spalle. Continua sull’Huffington Post