Più che assessori alla cultura, assessori alle sagre. Gian Antonio Stella, sul Corriere della Sera, ne ha citati parecchi. E tra i politici che stanno al patrimonio culturale come i carboidrati alla dieta, non poteva mancare, ovviamente, il nostro vanto: Paolo Francesco Scarpinato. L’assessore di Fratelli d’Italia, che in prima battuta è stato “imposto” dall’alto – frutto della complicità tra Francesco Lollobrigida e il baldanzoso Balilla – è passato agli onori delle cronache, suo malgrado, per l’inciampo milionario di Cannes. Quand’era, ancora, responsabile del Turismo: “Sottufficiale, esperto in missioni all’estero, medie superiori all’istituto alberghiero – scrive Stella – il nostro è stato dirottato alla Cultura perché al Turismo dove stava, nella giunta di Renato Schifani, si era impantanato nell’appalto senza gara (poi revocato in autotutela per arginare inchieste giudiziarie) alla società lussemburghese Absolute Blue per l’evento «Sicily, Woman and Cinema 2023» al Festival di Cannes. D’altra parte che può saperne di numeri, lui che ha appena estromesso Italia nostra e Legambiente dall’Osservatorio sul Paesaggio, in un assessorato che non mette online il numero di visitatori e gli incassi ai vari siti museali (evviva l’autonomia e la trasparenza!) dal lontano 2018?”.
Stella ripercorre lo stato di degrado di numerose attrazioni culturali della nostra Regione: “Dal teatro greco di Eraclea Minoa eroso dall’incuria agli scavi semi-abbandonati di Morgantina, dalle rovine di Tindari alla Villa Romana di Piazza Armerina coi mosaici calpestati dai turisti senza manco una protezione, dal castello Eurialo infestato dalle sterpaglie al teatro di Siracusa tutto imballato nel legno per ospitare la stagione teatrale, ma più ancora una quindicina di concerti rock, il panorama è desolante. Eppure – spiega il giornalista del Corriere – l’assessore alla cultura della Regione Siciliana Francesco Paolo Scarpinato (…) gonfiava il petto come un gallo cedrone: «Il 25 per cento dei beni culturali al mondo è nella nostra regione…». Bum! «E così tre quarti dei beni riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità!» Bum bum! Ma ha idea, l’ineffabile, di quanti siano questi beni sparsi per il pianeta, dalla muraglia cinese ai siti Incas, dalle piramidi egizie al santuario neolitico di Stonehenge? 1.157”. Non sarà un mago del turismo, né della cultura. Ma anche in matematica ci prende pochino.