Hanno trascorso le ore libere dal lavoro a vaccinare i siciliani. Ma a quanto pare non verranno pagati. E’ il destino infausto riservato ai medici di Villa Sofia e dell’ospedale Cervello di Palermo che, nei mesi scorsi, hanno prestato servizio di vaccinatori presso la Fiera del Mediterraneo, dove non c’era abbastanza personale per smaltire le immense file di inizio marzo. Si sono impegnati persino la domenica, per garantire la funzionalità dell’hub, ma secondo l’azienda hanno sforato le 36 ore settimanali prevista dalla normativa nazionale ed europea, e quindi non vedranno il buco d’un quattrino. Ma sono circa 500 i medici siciliani in attesa del pagamento delle prestazioni aggiuntive, che il decreto Cura Italia ha stabilito in 60 euro l’ora
Nessuna delle aziende siciliane, però, ha messo mano al portafogli, nonostante lo Stato abbia stanziato fondi ad hoc. L’Asp di Palermo, come riportato da Repubblica, ha solo versato alcuni acconti: “Le verifiche hanno comportato un approfondimento alquanto complesso”, spiegano dall’azienda. Al Civico, invece, sono state pagate fino a marzo le spettanze di chi ha fatto gli straordinari alla Fiera, ma non quelle di chi ha lavorato nei centri vaccinali interni. I sindacati, da Palermo a Catania, lamentano che i fondi Covid per il personale siano stati utilizzati per coprire altre spese.
I lavoratori non ci stanno: “Decine, centinaia di operatori sanitari, ma anche di personale amministrativo, hanno aderito entusiasticamente all’invito rivolto dalle istituzioni nazionali e regionali per far sì che la campagna vaccinale anti-Covid 19 diventasse realtà. Questo personale che ha raddoppiato o triplicato i propri sforzi e i propri turni di lavoro adesso si aspetta di essere retribuito, come previsto dalla normativa nazionale che ha stanziato risorse ad hoc - denuncia Riccardo Spampinato, segretario regionale del sindacato dei medici Cimo -. Ma ecco che, arrivati al dunque, cominciano i problemi e quegli stessi operatori sanitari che hanno fatto tutti gli sforzi possibili per garantire turni di 12 o addirittura di 24 ore negli hub, oggi si sentono dire che forse non potranno essere pagati”.
Per le organizzazioni sindacali, il decreto nazionale prevede espressamente una deroga alla normativa (delle 36 ore settimanali), in casi eccezionali come la pandemia. La Regione accusa le Asp di non essersi dotati di regolamenti ad hoc. Tutti gettano la palla in tribuna. Ma nessuno paga (per ora).