“E’ una banalità dire che sarò “il presidente di tutti”. Sarò il presidente di chi porterà avanti proposte serie e legittime, non personalistiche o ostruzionistiche”. Gaetano Galvagno, in una intervista a ‘La Sicilia’, esprime alcuni concetti chiave alla vigilia del tour de force che attende l’Ars, che da oggi è alle prese con la sessione finanziaria. Il primo obiettivo è limitare le leggi omnibus: “Non sono certo che riuscirò nel primo anno a dimezzare gli articoli. Ma, con umiltà e restando al mio posto, sono convinto che nel quinquennio si riuscirà a cambiare atteggiamento. Il tutto con un impatto sulla qualità legislativa dell’Assemblea. Ci sono state finanziarie in cui in un comma di un articolo si diceva “bianco” in un altro “nero”: la mano destra non sa cosa fa la sinistra”. E’ già svanita la promessa di approvare la Finanziaria contabili entro San Silvestro: “Era una previsione azzardata – ammette Galvagno -. La scommessa, Falcone e tutti noi, la vinceremo dall’anno prossimo. Quest’anno è stato preferibile arrivare a un breve esercizio provvisorio”.
Sulla concessione della deroga a Micciché per mantenere il gruppo di Forza Italia (con appena tre parlamentari all’attivo), Galvagno è altrettanto chiaro: “Personalmente, pur ricordando che nella scorsa legislatura FdI beneficiò di analoga deroga, sarei per evitare eccezioni alle regole. Ma la scelta sarà assunta collegialmente, quanto prima, dal Consiglio di presidenza”. Sulla frattura dentro Forza Italia “non credo ci siano i presupposti, ad oggi, per una pace immediata. Magari col tempo, parola indefinita, si potranno ricreare le condizioni per tornare a una civile convivenza fra il coordinatore regionale di Forza Italia e il presidente della Regione, che è dello stesso partito, di cui è bandiera e vanto a livello nazionale”.
Infine Galvagno, confermando gli ottimi rapporti con La Russa, annuncia che “dal 2023 l’Ars e il Senato apriranno un dialogo tecnico-giuridico, anche per evitare impugnative o brutte figure sulle leggi regionali. La mia segreteria generale e quella di Palazzo Madama sono già in contatto e stiamo pensando di fornire loro uno spazio per accoglierli con cadenza periodica per vedere cosa stiamo facendo e aiutarci a farlo meglio”.