Senza filtri o riserve, il cuore degli artisti circensi di Sandra Orfei e Claudio Vassallo viene raccontato in un pomeriggio di aprile, a Caltanissetta, dall’occhio fotografico di Arianna Di Romano, fotografa di Gangi, nel cuore delle Madonie, con un amore per le persone, i luoghi e le etnie. Un lavoro pubblicato dall’autorevole rivista online internazionale di fotogiornalismo “Barnum”, di Massimo Pacifico, dove Arianna è già stata ospitata diverse volte con i suoi scatti sulle etnie del Sud Est asiatico. “Un riconoscimento di cui vado fiera, una collaborazione che spero continui considerando l’alta qualità della rivista, che ha sede a Firenze e racconta per immagini, di paesi, persone e personaggi, di viaggi, stili di vita, fotografia, storia del giornalismo, arte e carte stampate, senza confini geografici”.
“Barnum” prende il nome dal famoso circo americano e si promette di essere un palcoscenico del giornalismo contemporaneo in chiave multimediale. Ambienti, storie singolari, umanità e arte, tutto quello che si respira dietro le quinte del circo di Sandra Orfei e Claudio Vassallo, in quel pomeriggio di aprile a Caltanissetta, che da lì a poco sarebbe andato in scena, viene reso con stupore e meraviglia da Arianna, anche svelando dei lati nascosti sugli animali, protagonisti del Circo Orfei. “Gli animali stanno bene, sono dolcissimi e vivono a stretto contatto con gli artisti, adulti e bambini, che gli danno da mangiare. Non sono sedati o addormentati, l’ho visto con i miei occhi, piuttosto vengono curati dal grande amore della famiglia circense con cui girano il mondo e stanno a contatto per lungo tempo”. Nel circo di Sandra Orfei e Claudio Vassallo a Caltanissetta, ci sono un ippopotamo e quattro dromedari, tenuti a bada da Massimo, esperto addestratore di animali esotici. I direttori artistici dello spettacolo sono Claudio Vassallo e Sara Mateva. Lui ha uno stretto contatto con gli animali, “arriva dall’alta scuola di equitazione, ha dei magnifici cavalli ed è domatore di tigri e leoni”, racconta Arianna. “Sara, è una splendida e abilissima equilibrista sul filo rigido, con un sorriso disarmante.
Dietro le quinte, oltre un sipario di velluto color porpora, come l’abito regale che indossa, c’è Marcello, ultimo clown “faccia bianca”, in Europa. Sguardo triste, ancora prima di incontrare il suo pubblico, rivela la sua grande passione e professionalità. “Un’altra figura interessante e bizzarra è Angelo, torinese, di origini siciliane, di Marianopoli, provincia di Caltanissetta, approdato nel mondo circense dopo le sue esperienze in teatro”. Si respira una grande familiarità dietro le quinte, ognuno si fida ciecamente dell’altro, non avendo inoltre la propria famiglia accanto. Il circo è una famiglia. Come in quest’arte, così nella vita, ogni performance è perfettamente progettata e intrecciata, nei particolari, con la personalità dell’altro sia artistica che umana.
Federica è un’altra siciliana, una ballerina che ha lasciato tutto per amore. Ha sposato Nicholas, trapezista, diventando anche lei un’acrobata. “Si dice siano capaci di scambiarsi il cuore per aria”. Dal dietro le quinte, improvvisamente, arriva una melodia ipnotica. È Ilaria, una musicista avvolta da una nuvola bianca di fumo che introduce Kevin, il suo compagno, esperto nel numero del cerchio aereo acrobatico. Commozione, poi una pausa. Arianna viene catturata da Giampaolo, il ventriloquo, che ha sposato una ballerina. Alla fine arriva Massimo, l’addestratore di animali esotici, che tiene a bada un ippopotamo e quattro dromedari. Le ragazze hanno abiti scintillanti. Lo spettacolo sta per iniziare, la musica riempie ogni cosa, vibrante ed eterea diventa l’anima della scena. “Il fumo ci assale, mentre il profumo dello zucchero filato diventa una carezza per i sensi, in grado di catapultarci in un mondo indefinito”. Il battito del cuore degli artisti è all’unisono. Sudore, fatica, l’attesa, la paura, tutto si cela nell’animo degli artisti circensi, che sperano che la loro arte viva per sempre.