Covid: chiude il Garibaldi di Palermo

Uno studente del liceo Garibaldi di Palermo è risultato positivo al Covid-19 e per due giorni, lunedì e martedì, si tornerà alla didattica a distanza. Due giorni per consentire di effettuare la sanificazione dei locali “nella sede centrale, via Canonico Rotolo e quelli della succursale di via Arimondi – come si legge nel sito del Liceo – le attività didattiche proseguiranno da remoto”. Intanto l’Asp di Palermo secondo protocolli – ha iniziato a seguire i controlli e i tamponi. “Non è chiusa la scuola per Covid – dice la dirigente Maria Vodola –. Ho sospeso le attività didattiche in presenza per pulizia straordinaria in attesa di avere indicazioni dall’Asp che è competente a dire cosa fare. Non sono io che decido di chiudere anche se c’è un caso sospetto”.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, non pensa a una chiusura generalizzata delle scuole nonostante l’aumento dei contagi da Coronavirus. “Abbiamo lavorato tutta l’estate anche per evitare di doverle richiudere”, ha affermato in un’intervista a La Stampa, “gli istituti sono più pronti alla didattica a distanza e siamo gli unici in Europa a distribuire nelle scuole mascherine e gel disinfettante”. “Dobbiamo confrontare i nostri dati con quelli delle Asl e il primo bilancio serio arriverà a metà ottobre, ma stiamo monitorando la situazione e i contagi registrati a scuola sono molto bassi: si parla dello zero virgola”, ha precisato l’esponente grillina.

Su possibili chiusure delle scuole nelle zone più colpite dal virus, Azzolina ricorda che “sono i Comuni o le Asl a decidere se chiudere un istituto”. “L’importante è che non si proceda senza criterio. Abbiamo dei protocolli ed è fondamentale che siano rispettati in modo omogeneo su tutto il territorio”. “Il problema non è la scuola, ma ciò che avviene fuori”, ha sottolineato la ministra, “per questo vorrei fare un appello ai ragazzi: rispettino le regole anche quando escono dai loro istituti”.

Nell’ultima settimana, intanto, la Sicilia ha sfondato quota 1000 contagi. Il massimo mai raggiunto era stato 869, tra il 21 e 28 marzo, quando l’epidemia era all’apice. Oggi, però, i tamponi sono quasi quintuplicati (e i contagiati sono il 2,7%). In ospedale in Sicilia finisce circa il 5% dei malati di Covid, in terapia intensiva lo 0,6%. Undici i morti in 7 giorni: da aprile che non si assisteva ad un aumento così netto. Anche l’Istituto Superiore di Sanità aveva confermato come l’Isola fosse purtroppo, tra le regioni peggiori in Italia. Dopo il Piemonte (1,22) e insieme alla Campania, infatti, è l’Isola ad avere l’indice Rt più alto in assoluto: 1,19. La media nazionale è dell’1,01.

Gli ultimi dati

Sono 85 i nuovi positivi registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. Salgono così a 3.247 gli attuali positivi e passano a 353 i ricoverati in ospedale. Di questi 24 si trovano in terapia intensiva, mentre diventano 324 i ricoveri in regime ordinario; 2.894 sono i pazienti in regime di isolamento domiciliare. I tamponi eseguiti sono stati, però, solo 3.498. Anche oggi si registrano nuove vittime, in questo caso sono due, che portano il totale a 319. Le vittime sono una donna di Trapani di 95 anni e una di Catania di 80 anni. I guariti nelle ultime ore sono 7. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, 3 i nuovi positivi ad Agrigento, 3 a Caltanissetta, 32 a Catania, 1 a Enna, 33 a Palermo, 6 a Ragusa, 3 a Siracusa, 1 a Trapani.

Nel resto d’Italia sono in lieve calo rispetto a ieri i casi di contagio per Covid 19. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 2.578 nuovi casi (ieri erano stati 2.844). Ma è minore anche il numero di tamponi effettuati: 92.714, circa 26mila in meno rispetto a ieri. Il totale dei contagiati dall’inizio dell’emergenza sale a 325.329. In calo il numero delle vittime: 18 in un giorno, per un totale di 35.986 (ieri erano state 27). Il maggior numero di nuovi casi, che si rileva in tutte le regioni, si registra ancora in Campania (+412), seguita da Lombardia (+314) e Veneto (+261).

Villafrati di nuovo “zona rossa”

C’è una nuova “zona rossa” in Sicilia: è a Villafrati, nel Palermitano. L’ha istituita il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, con un’apposita ordinanza appena firmata, dopo aver sentito il sindaco, peraltro positivo al Coronavirus e ricoverato in ospedale. Il provvedimento, che entrerà in vigore alle 14 di oggi (5 ottobre), si è reso necessario per evitare il diffondersi del contagio del Covid-19, dopo che gli uffici dell’Asp hanno segnalato la presenza di un cluster che al momento conta ottanta persone. Villafrati – che era già stato “zona rossa” per oltre un mese durante l’ondata di Covid-19 nella scorsa primavera – si aggiunge alle altre quattro aree attualmente off limits, tutte sedi della Missione “Speranza e Carità” di Biagio Conte a Palermo.
Fino alla mezzanotte del 12 ottobre,  dunque, nel territorio comunale di Villafrati ci sarà il divieto di circolare a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico o privato, a eccezione degli spostamenti per: recarsi al lavoro; per l’acquisto e/o il consumo di generi alimentari e per l’acquisto di beni di prima necessità; per ragioni di natura sanitaria o per appuntamento presso studi professionali. In buona sostanza, è vietata ogni attività ricreativa e passeggiare o stazionare nelle aree pubbliche (strade, piazze, ville e parchi) allo scopo di evitare ogni assembramento e contatto tra persone estranee e non conviventi.
Gli esercizi commerciali (quali bar, rosticcerie, pollerie, paninerie e similari) dovranno garantire l’accesso a solo una persona per volta e sempre con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. È comunque consentito l’asporto e la vendita al domicilio. Sono vietati i banchetti e le feste, pubbliche e private di qualunque tipo, che comportino la presenza contemporanea di più di sei persone.
Ogni esercizio commerciale dovrà chiudere alle ore 21; è consentito fino alle ore 23 per ristoranti e pizzerie, ai cui titolari compete in ogni caso il rigoroso controllo sul rispetto delle Linee guida sul distanziamento e il divieto di sedere allo stesso tavolo quando si è più di sei persone.
La partecipazione a funzioni religiose è contingentata di secondo un apposito Protocollo che verrà condiviso tra il Comune di Villafrati e gli eventuali richiedenti. Il divieto di circolazione con qualsiasi mezzo nel territorio comunale si applica anche alle persone in transito e non residenti nel Comune.
Paolo Cesareo :

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