Simone Canettieri per Il Foglio

Da Report al Colle a Marina B. I soliti sospetti della Meloni

Suona la fisarmonica. Rapporti che si contraggono e poi si distengono. Dietro alla “cordiale collaborazione istituzionale” fra Palazzo Chigi e il Quirinale c’è la storia di un’altalena che non si ferma mai. Niente di personale fra la premier Giorgia Meloni e il capo dello stato Sergio Mattarella. E però, dopo 24 mesi, c’è un allineamento che fatica a compiersi. L’approccio muscolare e talvolta incendiario della destra di governo non è lo stile ideale per il Colle, come di converso la rigidità lamentata dagli uffici legislativi di Palazzo Chigi. Tutto questo concorre a creare un clima di piccoli e grandi sospetti all’insegna della massima dissimulazione. Ne è la riprova il decreto sui Paesi sicuri varato lunedì dal Cdm, dopo il caso Albania, preceduto e accompagnato da parole di benzina nei confronti..

Albania. Il decreto della Meloni
contro la cautela di Mattarella

Oplà. E il decreto interministeriale diventa un decreto legge sui paesi terzi considerati sicuri (che passano da 22 a 19). La reazione del governo, e di Giorgia Meloni, allo stop del tribunale di Roma all’esperimento albanese si consuma in un Consiglio dei ministri veloce. Annunciato all’insegna del “non ci fermeranno”. E’ la reazione ciò che conta: perché ad ascoltare le voci del centrodestra ormai sopra Palazzo Chigi è tutto un sabba di magistrati e opposizioni. Il decreto legge, che forse non risolve il vulnus con l’Europa, è stato accompagnato in maniera silente ma costante dal lavorìo degli uffici legislativi del governo con quelli del Quirinale. Contatti a tutti i livelli fra lo staff di Meloni (in prima linea il sottosegretario Alfredo Mantovano) e il “mondo Mattarella”. Il presidente della Repubblica..

Guerre interne e colpi bassi
la fase stanca di Fratelli d’Italia

Arianna Meloni sbuffa e mastica aria di “depressione politica” in Via della Scrofa, sede di Fratelli d’Italia. La sorella premier, Giorgia Meloni, si dice “stanca” e “delusa” da truppe e colonnelli, in privato, e poi in pubblico, certo, se la prende con un certo clima che produce dossieraggi. Francesco Lollobrigida, potente ministro che fu cognato d’Italia e che ora non lo è più, ammette con gli amici “che non ci sarà alcuna fase due” e che “gestire le emergenze tutti i giorni inizia a essere un esercizio sfiancante per l’intera squadra”. Il ministro Alessandro Giuli, ultimo arrivato nella compagnia, è perplesso sul “fuoco amico” intorno al nuovo capo di gabinetto Francesco Spano, che sostituisce Francesco Gilioli, accusato di passare documenti ai giornalisti, ma difeso dai vertici del Senato, come per..

Lollo e Arianna si evitano, il partito mormora disorientato

Gossip e pissi pissi. Lei e lui li respingono, li combattono seppur da posizioni diverse. E allora ecco Arianna Meloni ieri da Brucoli, Sicilia, convention di Fratelli d’Italia: “Mentre la sinistra si appassiona al gossip, noi lavoriamo”. Un concetto ribadito da settimane ormai anche dall’ex compagno, il ministro Francesco Lollobrigida, che a Brucoli invece ha deciso di non farsi vedere: “Mentre in spiaggia e in alcune redazioni di giornali si discute e si fanno gossip e pettegolezzi noi lavoriamo”, ripete a iosa con una punta di sano, e forse umano, rancore. Al contrario di certe veline fatte circolare alla bisogna, Lollobrigida è saldo, saldissimo e lotta insieme al governo. E alla premier Giorgia Meloni, la sorella della sua ex, come sanno anche i sampietrini. Lollo e Giorgia si scrivono e..

Fratelli di festa. Celebrazioni senza fine per Meloni & C.

Parola d’ordine: movimento. Dentro Fratelli d’Italia c’è aria di feste ed iniziative à gogo. Si incrociano agende dei ministri, si chiede alla potentissima Patrizia Scurti la disponibilità della premier anche solo per dieci minuti, si fanno sopralluoghi e si ricevono anche dinieghi. Come quello incassato da Via della Scrofa per Atreju. L’evento del partito di Meloni in programma a dicembre non si svolgerà come lo scorso anno a Castel Sant’Angelo. L’ultima sfarzosa edizione, con la presenza di Elon Musk, il villaggio di Natale e la pista di pattinaggio sul ghiaccio, è stata considerata un successo. Anche per la logistica. Fratelli d’Italia ha cercato di bloccare di nuovo l’area nei pressi di San Pietro, ma il Campidoglio si è opposto: c’è il Giubileo, spiace. Il 24 dicembre Papa Francesco aprirà la..

Ecco l’undicesima corrente Pd, quasi una squadra di calcio

L’ultima arrivata, senza pretese di eternità, si chiama “Diurna”. E’ la nuova corrente – nel Pd per nobilitarle le chiamano aree culturali – che bussa alla porte del Nazareno. Il battesimo è previsto per oggi con una tre giorni di dibattiti nello Snodo Mandrione, Roma est. Saranno tre giorni di progetti per “Roma e l’Italia” con tanti eletti dem ed esponenti del campo largo. I dioscuri di questa operazione, molto romanocentrica, sono Nicola Zingaretti, capodelegazione a Strasburgo, e Francesco Boccia, capogruppo in Senato. E’ la corrente ellittica ed ellyssima. Nel senso di Schlein, la segretaria inafferrabile che divide et impera. Contenta cioè di benedire questi piccoli e grandi sommovimenti che da sempre animano il partito, più per rendita di posizione che per proiezione. Senza pretese di scientificità e pronti a..

L’impresa del dottor Giuli: il ministro si laurea a 48 anni

Prima il G7 sulla Cultura, poi l’agognata laurea. E’ l’agenda Giuli. Nel senso di Alessandro, il giornalista e scrittore passato dalla presidenza del Maxxi e ora, da meno di tre settimane, al posto di Gennaro Sangiuliano. Lo chiameranno “dottor Giuli”, dunque, e in Filosofia. Perché il ministro voluto da Giorgia Meloni sta per colmare il gap accademico a 48 anni. Francesco Rutelli, che fu ministro della Cultura anche lui, lo fece a 62, nel 2017 già fuori dalla politica da un pezzo, in Architettura “per la memoria di mio padre”. E anche in questo caso ci sono molle personali più che da talk (il primo a ricordare la mancanza del pezzo di carta al ministro è stato Matteo Renzi). E comunque, come diceva il maestro Manzi, non è mai troppo..

Filmava con gli occhiali, Daspo alla Camera per la Boccia

Daspo sine die. O almeno fino al termine della legislatura. Il Comitato per la sicurezza della Camera si riunisce oggi per esaminare il caso di Maria Rosaria Boccia. E, da quanto risulta al Foglio, è pronto a comminarle una sanzione esemplare che non ha precedenti o quasi: l’imprenditrice di Pompei non potrà più mettere piede a Montecitorio. Almeno per i prossimi tre anni, forse per sempre. “Per motivi legati alla sicurezza dell’istituzione Camera”, trapela in queste ore. Si è scoperto infatti che la “dotto-ressa Boccia” – cara all’ormai ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – riprendeva e registrava con degli occhiali “Ray-Ban Meta” corridoi e stanze all’interno del Palazzo. In violazione del regolamento, perché senza autorizzazione e al di fuori degli spazi concessi alla stampa. Il Comitato presieduto da Sergio..

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