Perché a Draghi non serve fare il duro (solo) con Erdogan
di Salvatore Merlo per Il Foglio
Ieri sera Mario Draghi è stato molto duro con Erdogàn e il suo modello. “Chiamiamoli dittatori”, ha detto. Poche ore dopo l’ambasciatore italiano è stato convocato ad Ankara. Va benissimo. Pane al pane. Tuttavia, se Draghi avesse usato la metà della franchezza spesa con Erdogàn anche con Giani, Marsilio, Emiliano, Spirlì, De Luca e gli altri, cioè con i presidenti delle regioni italiane che stanno vaccinando a caso, forse sarebbe stato più utile. Erdogàn se ne frega dell’Italia e di Draghi. Ovviamente. Sui presidenti delle regioni, il capo del governo, invece può tutto: impugnargli le delibere, riaprire le scuole in Puglia, commissariare la sanità, imporgli finalmente di vaccinare gli anziani e i fragili. Mentre loro vaccinano gli amici (i dipendenti regionali) e i minacciosi clienti (i magistrati). Insomma Draghi è..