Giuseppe Maria Del Basto

Chi copre la corrente turistica

Due assenti ingiustificati di fronte alle scempiaggini del turismo: Meloni e Schifani. Balilla, il cerchio si stringe

Pure la reggia di Palazzo dei Normanni ha il retrobottega

Sulla parentopoli dell’Assemblea regionale siamo ancora alle indiscrezioni giornalistiche e alle denunce che i candidati esclusi dal concorso dicono di volere presentare all’autorità giudiziaria. Se sono rose fioriranno. Lo stesso dicasi per un’altra indiscrezione: una società riconducibile a Carlo Auteri, il vice capogruppo di Fratelli d’Italia finito nei guai per le minacce al collega La Vardera, avrebbe ricevuto contributi – quattro soldi rispetto alla valanga di denaro pubblico che gli è arrivata dal Turismo – anche dal Presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, suo compagno di partito. Il quale, manco a dirlo, dispone di un fondo riservato, molto consistente, al quale attinge per sovvenzionare liberamente, e senza alcun controllo, parrocchie, sagre paesane, carnevali di ogni genere e qualità, feste e festicciole, convegni e congressi; con particolare attenzione – va da sé –..

Cronache da basso impero. Ultime dalla Regione e dintorni

Le associazioni antimafia e le anime belle della società civile predicano da trent’anni legalità e trasparenza. Ma alla Regione – ammettiamolo – non le ascolta nessuno. Fa orecchie da mercante l’assessore al Turismo, Elvira Amata. Ieri una doppia pagina de “La Sicilia” ha illustrato un reticolo di scandali che non raggiunge certamente il volume di spreco al quale ci aveva abituati il Balilla con SeeSicily, Cannes e il Bellini International Context; ma che comunque tiene alta la bandiera della corrente turistica di Fratelli d’Italia. Le martellanti prediche delle anime belle non vengono ascoltate neppure dal presidente della Regione, Renato Schifani che ormai governa “in società” – scusate il termine – con un opaco avvocato d’affari al quale ha consegnato il retrobottega di Palazzo d’Orleans. L’avvocato Gaetano Armao – un consulente..

La bizzarra passione di Schifani per i suoi venerati nemici

Diciamolo brutalmente e senza le sofisticherie della politica: Renato Schifani odia i deputati di Forza Italia, che dovrebbe invece amare, consultare e coccolare; mentre va letteralmente pazzo per quelli che sono stati i suoi nemici. Un comportamento a dir poco bizzarro, ma tant’è. I fatti parlano chiaro. Subito dopo avere vinto le elezioni, il neo presidente della Regione ha ceduto metà del regno a Gaetano Armao, l’opaco avvocato d’affari che alle “regionali” del settembre 2022 fu candidato alla Presidenza della Regione, dunque suo rivale, sotto le bandiere di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Gli ha offerto una consulenza di sessanta mila euro l’anno, gli ha affidato le pratiche più delicate che transitano dal retrobottega di Palazzo d’Orleans e, come se non bastasse, lo ha imposto al vertice del Cts, il..

Ottobre rosso? No, azzurro

Forza Italia. Qualcuno attende la kermesse di Palermo per chiedere le dimissioni di Caruso

Gerenza

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