Giuliano Ferrara per Il Foglio

C’era una volta la vita notturna, fatta di struscio e libertà

La scomparsa della vita notturna, predicata con toni puritani in Spagna, dove in genere si convocano le riunioni alle 8 di sera e alle 11 poi si va a cena, pare sia praticata a Londra, dove pub e ristoranti dopo le 9 e mezzo di sera o giù di lì sono diventati tendenzialmente inaccoglienti, come racconta Antonello Guerrera, qualcosa vorrà dire. Spagna e Catalogna sono il paradiso del tirare tardi. Un’altra vita e un altro modo di vivere, come realizzammo con i compagni di Torino nei mesi in cui Franco moriva, la Diagonal di Barcellona o Avenida Primo de Rivera rigurgitava di manifestazioni clandestine, noi solidarizzavamo e portavamo soldi e materiali di propaganda, e in un clima fosforescente di incipiente democrazia prima delle due o delle tre non si poteva..

Navalny a morte. Perché a Putin non bastava un proiettile

Il coraggio fuori misura di un oppositore richiede metodi fuori misura per farlo fuori. Putin non aveva bisogno del manuale del Kgb per mettere in pratica questa massima e ammazzare un oppositore irriducibile, testardo, forte di una mistica politica spavalda, russo come pochi nella Russia di oggi, un Dostoevskij redivivo ma non slavofilo, Alexei Navalny, uno che sopravvive alla propria morte nel ghiaccio di una colonia penale artica. Bastava l’esperienza. Navalny aveva mobilitato pezzi di società civile, masse di giovani, aveva costruito un circuito di comunicazione pericoloso. Se per Anna Politkovskaja era stato sufficiente un agguato metropolitano, se lo stesso era stato simbolicamente per Boris Nemtsov, a due passi dal Cremlino, se molti altri erano stati colpiti all’estero dove avevano cercato un precario rifugio, per Navalny le cose erano più..

Stampa e regime. Moralismi e cortocircuiti di Repubblica

In quanto giornale-partito, con una robusta proprietà editoriale e industriale e finanziaria alle spalle, Repubblica ha legittimamente deciso di fare una sua campagna forte, vibrante, contro il governo e la maggioranza usciti dalle urne e dal voto parlamentare. Le domande contro Berlusconi erano dieci, i conflitti di interesse sono cento. È la moltiplicazione dei pani e dei pesci liberal. Il fondamento è come sempre passare dal controllo di legalità, che è già un modo di trasformare la funzione della giustizia in ideologia, al controllo di moralità, che fu ed è un aggrapparsi a tutto, perfino al vecchio e squalificato “comune senso del pudore”, per colpire l’avversario politico del partito-giornale e costruire il contesto che rende possibile la persecuzione in giudizio intesa come ordalia benpensante invece che come prassi secondo la..

Cultura. Anche la destra ha diritto a proporre i suoi schemi

L’idea di una egemonia culturale della destra italiana oggi è posticcia. Per l’egemonia non serve lo spoils system dopo una tornata elettorale vinta, tantomeno pasticci procedurali e appropriazioni indebite di cariche varie, servono generazioni di poesia arte letteratura musica teatro e idee, serve un conformismo di ceto che attraversa i confini, si fa disciplina di gruppo, anima individuale, esemplare, e il tutto si genera nella costruzione di miti, colori della storia, guerre vinte o perse, epopee come la Spagna e l’antifascismo, Guernica o Robert Capa, o l’opposto simmetrico di tutto questo come negli anni Trenta popolati di miti nazionali e fascisti, di movenze e dinamiche culturali che avevano radici popolari e penetravano in profondità anche nell’accademia, nella filosofia, nel sentimento del tempo o Zeitgeist, eccetera. Però la destra, anche se..

Meloni non deve confessare niente: il ricatto è politica

C'è da mettersi il cervello a sghimbescio e il cuore in pace leggendo che Meloni deve dire o meglio confessare subito, pena lo scandalo etico o una inappellabile condanna morale, chi mai avrebbe osato pretendere di dare le carte, cioè condizionare il governo che ella ha l’onore di presiedere (si dice così) e magari, usando un linguaggio da trivio che non si porta in società, addirittura ricattarla. Anvedi. I giornali sono pieni di questo gargarismo, si inseguono in pagina i commenti gorgoglianti di indignazione, si evoca Soros per alludere ai Protocolli dei Savi di Sion, ai mitologici incubi del complottismo sfrenato della destra più stronza. Per la verità l’ultima accusa, ricatto, non la si è udita, e sì che c’erano tre ore e un minuto di tempo per pronunciarla durante..

Caso Ferragni. Perché i moralizzatori finiscono moralizzati

Spiace, lo dico con la massima sincerità possibile, per Chiara Ferragni. Il problema non è lei, di cui tutti adesso sembrano sapere tutto mentre era così accogliente e promettente l’idea di saperne quasi nulla. Il problema è la costante, anzi la legge bronzea, che dice: se fai del bene morale la tua professione abituale, una qualche forma di male morale alla fine inevitabilmente si accanirà contro di te. Tonino Di Pietro è l’emblema assoluto del fenomeno, che praticamente non ammette eccezioni. La storia della famiglia Soumahoro e del diritto al lusso, anch’essa penosa il giusto e l’ingiusto, fa da cornice a questa vicenda di pandori e uova pasquali destinate ai “bambini delle fate”, così triste e inappellabile, almeno in apparenza. Ma gli episodi sono infiniti, riguardano l’establishment e le persone..

Zaki nega l’orrore: non può avere libertà di parola

Le opinioni sono nella battaglia oppure non contano. Oppure hanno influenza e realizzano la malignità o la banalità del male. Se dici che la colpa è del governo israeliano dici che la questione palestinese è all’origine del raid assassino di Kfar Aza, cancelli la verità unica dell’orrore, ti esprimi con una patente bugia. Hamas non è “i palestinesi”, li ha sottoposti volontariamente ai bombardamenti di queste ore, all’assedio, che non è una vendetta ma autodifesa, e lo ha fatto massacrando bambini del nemico. Questo conta, e conta contraddire questa verità se paghi un prezzo, se devi cercarti un luogo alternativo per dirlo. Perché mai devo offrirti una tribuna pubblica, che si ispira o dovrebbe a verità plurale e cultura, per sparare questa tua opinione come un proiettile e moltiplicare le..

Giuliano Ferrara: Meloni una di noi, chi lo avrebbe detto

Franco Karrer, chi è costui? Un urbanista con il curriculum accademico e scientifico che è una bomba, uno della famiglia della sinistra democratica ora e di nuovo nel comitato promotore del Ponte, tra Giorgetti e Salvini. Alberto Prestininzi, chi è costui? Un supergeologo di livello europeo, curriculum ed esperienza sul campo blindati, nello stesso gruppo della Grande Opera Massima, roba cui lavora il Truce e che farebbe, se progettata e magari realizzata senza troppi rischi, impallidire il ricordo della Grande Bonifica Pontina del Duce. Oltre tutto, secondo il Corriere, avrebbe detto in passato che non scassassero le balle, temperature e piogge sono nella norma (una provocatoria divinità per noi scettici della devozione verde). Un anno dopo, il regime fascio-liberale, atlantista europeista e ora anche sparagnino o un po’ frugale nella..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED