Huffington Post

Abuso d’ufficio, primo voto al
Senato per cancellare il reato

La Commissione Giustizia del Senato, presieduta da Giulia Bongiorno, ha concluso l'esame degli emendamenti presentati all'articolo 1 del ddl Nordio, quello che prevede l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio. È passata una proposta di modifica della Lega che "tipizza meglio", come spiega Bongiorno, il reato di traffico di influenze. Quella, a prima firma della senatrice leghista Erika Stefani, che puntava ad introdurre nel testo la riforma della legge Severino, è stata trasformata, invece, in un ordine del giorno ed approvata. La Commissione tornerà a riunirsi domani mattina alle 9.15 per continuare a votare gli emendamenti relativi all'articolo 2 del ddl, quello in cui si affronta il nodo della trascrizione delle intercettazioni a tutela del terzo estraneo al procedimento. Iv e Azione hanno votato con la maggioranza, Pd e M5s contro...

Salvini non si candida “ma a
Bruxelles manderei Vannacci”

"Non mi candido alle elezioni europee. Continuerò a fare il ministro". Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a 'Quarta Repubblica' su Rete 4, aggiungendo che "mi piacerebbe candidare Vannacci, lui è un'altra delle vittime della sinistra radical chic". Il generale si dice lusingato: "Ringrazio per il pensiero e per la fiducia, a mente fredda valuterò, fermo restando che per il momento faccio il soldato", ha detto all'ANSA Roberto Vannacci. "Una certa magistratura di sinistra, una certa stampa di sinistra sta attaccando me" ha detto poi Salvini su Rete 4: "Perché attaccare la mia compagna, lasciatela lavorare". E ha aggiunto: "Non penso che all'Anas ci sia gente corruttibile e ogni mia scelta la faccio nell'interesse del paese". Continua su Huffington Post

FdI, la Meloni sospende Pozzolo:
con gli irresponsabili sarò rigida

“Sarà un anno complesso per tutti, non mi aspetto sconti ma rispetto”. Esordisce così Giorgia Meloni alla conferenza stampa di inizio anno e non di fine, come da tradizione, a causa di rinvii per malattia. Un lasso di tempo che ha spostato il focus su nuove questioni, tra cui la polemica per lo sparo di Capodanno. La domanda sulla vicenda arriva a metà conferenza e la risposta è quella attesa, la sospensione del parlamentare Pozzolo: "Chiunque detenga un’arma ha il dovere legale e morale di custodirla con serietà. C’è un problema con quello che è accaduto, qualcuno non è stato responsabile, ossia chi ha un porto d’armi. Questo per me non va bene per un italiano qualsiasi, figuriamoci per un parlamentare di Fratelli d’Italia. Per questo ho chiesto ho chiesto..

La conferenza stampa di Meloni
di nuovo rinviata. Poi si vedrà

In principio fu il boicottaggio, un invito a disertare uno dei pochissimi momenti in cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non può sottrarsi alle domande dei giornalisti. Alla fine, è diventato poco più di un gesto simbolico contro quella che viene definita "legge bavaglio". Non saranno tutti i giornalisti invitati a disertare l'evento. Semplicemente, gli unici a non presentarsi saranno i vertici della Fnsi. Che sia un flop, una precisazione o un'inversione di rotta, fatto sta che la protesta - annunciata da una settimana - contro la norma che vieterà la pubblicazione di testi o degli estratti delle ordinanze di custodia cautelare - non del contenuto, di cui si potrà ancora, e giustamente, dare notizia - sembra essersi fortemente ridimensionata. Almeno per il momento. Anche perché sul punto la..

La diva Giorgia. Cinque prove
che la Meloni è andreottiana

Giorgia Meloni non ha padre, l’ha ripetuto lei stessa nelle numerose sortite autobiografiche. Il che è interessante per chi guardi alla politica con le lenti della psicologia e della psicanalisi. La premier non sembra, infatti, del resto, possedere neppure padri politici o figure che l’hanno preceduta o ispirata: il fatto che, più spesso di Alcide De Gasperi (peraltro quasi mai citato), si riconosca in personaggi di fiction (Aragorn de Il Signore degli Anelli, Rambo e così via) è piuttosto significativo. Diversa cosa dai padri sono poi i modelli di potere che si intende seguire. Un politico, nel momento in cui accede al potere, diventa infatti un’altra persona, è costretto a indossare una maschera nuova – del resto, la parola stessa “persona” nasce dal greco πρóσωπον, cioè maschera dell’attore. Nella nuova..

“Inchiesta su Crosetto”. Il Ministro
a Sallusti: chi è il tuo mandante?

Deve essergli andato di traverso il caffè quando, di prima mattina, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha letto i giornali. Bruttina, in effetti, dal suo punto di vista, la sorpresa che ha ricevuto proprio da chi non se lo aspettava: il Giornale, quotidiano di area, diretto da Alessandro Sallusti, passato dalla famiglia Berlusconi agli Angelucci, gli ha riservato un titolo non esattamente amichevole. Quantomeno ambiguo: “Inchiesta su Crosetto”. Il riferimento è al colloquio che il ministro ha avuto con il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, sulle accuse che aveva lanciato a mezzo stampa nei confronti della magistratura. Continua su Huffington Post

Un po’ Rambo e un po’ Calimero.
Meloni randella le opposizioni

"Un anno tosto? Sì, è la parola più facile per raccontare un anno in cui è accaduto tutto quello che poteva accadere. Il segreto è un po' vivere giorno per giorno, come direbbe Rambo. Cerchiamo di affrontare ogni problema in modo più pragmatico e serio possibile, facendo gli interessi dei cittadini italiani. Nel disastro che ci siamo trovati a gestire per la situazione italiana e internazionale i risultati raccontano un lavoro fatto con serietà". Parla così Giorgia Meloni in apertura dell'intervista in studio a Rtl 102,5, confermando che l'intenzione e l'impegno di governo e maggioranza "è lavorare per migliorare le condizioni dei cittadini". C'è Giorgia Meloni che cita Rambo e non molla un centimetro sul lavoro fatto e Giorgia Meloni che si sente Calimero, attorniata da chi tifa o rema..

Il Capitano sceglie il Generale.
Lega con Vannacci alle Europee

“Un leale e coraggioso servitore dell’Italia e degli italiani”. Mentre intorno infuria la tempesta, saldo come un inamovibile scoglio in mezzo alle onde sferzanti Matteo Salvini tocca i tasti della lirica patriottica per augurare buon lavoro al generale Roberto Vannacci. Il militare e il suo auto-pubblicato libro "Il mondo al contrario" - una lunga girandola di giudizi spesso sprezzanti sull’Italia che si batte per i diritti, sugli omosessuali, sull’immigrazione - sono tornati al centro della contesa politica dopo che il graduato è stato nominato capo di stato maggiore delle Forze operative terrestri. Continua su Huffington Post

Salvini ricambia pelle ma non
scalda più neanche i sovranisti

Si dice che un bravo allenatore di calcio lo si vede da come sa mutare la formazione e il modo di giocare a partita in corso. Più si è lesti a cambiare schema, quando è necessario, e più si è apprezzati dal pubblico (e dal proprietario della squadra). Matteo Salvini non è un allenatore, per quanto gran tifoso del Milan, ma è capo di un partito politico non irrilevante nonché vice presidente del Consiglio nel governo Meloni. Ci si attende da lui una versatilità, o meglio un’agilità nell’adeguarsi alle mutate circostanze della vita pubblica, che invece non figura tra le sue migliori caratteristiche. Il capo leghista ripete sempre lo stesso copione, quello che gli aveva portato fortuna qualche anno fa, ma oggi è ingiallito e persino noioso. L’idea di fondo,..

La teoria del complotto giudiziario
Ma nessuno segue più Crosetto

Il complotto giudiziario non tira più come un tempo. E' diventato una specie di B movie della politica. Crosetto viene lasciato sostanzialmente solo nel centrodestra. Mentre l'opposizione si divide sul posto in cui accertare i fatti: Copasir, Antimafia o Procura? Quando era Silvio Berlusconi a denunciare i disegni delle toghe rosse, una batteria di comunicati stampa ne accompagnava le esternazioni. Ora che Guido Crosetto evoca in un'intervista al Corsera l'opposizione giudiziaria come il solo elemento che possa impensierire il governo, neanche uno straccio di supporto. Neppure dal suo partito. "Non ho seguito, sono in Toscana...", glissa Giovanni Donzelli, raggiunto telefonicamente. Non scende in campo, lui, come tutti gli altri colonnelli meloniani. Tace il governo, e in primis la presidente del consiglio Giorgia Meloni. Neppure dal ministero della giustizia arrivano prese..

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