Huffington Post

Terremoto fra Siria e Turchia
E’ un’ecatombe: 2 mila morti

Sono oltre 2300 le persone che hanno perso la vita per il terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della Siria. Almeno 284 i morti, e almeno 2.323 i feriti, nelle province turche interessate dal sisma (Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras) ma il bilancio è destinato a salire dal momento che il prefetto di Kahramanmaras - una delle province colpite - ha detto che non è ancora possibile capire quante siano le vittime mentre i danni sono ingenti. Sono almeno 237 le vittime nel nord della Siria dove sono state colpite, oltre alle zone sul confine turco, anche le città di Aleppo, Latakya, Tartus e Hama. Continua sull'Huffington Post

Il Pd chiede di silurare Donzelli
L’imbarazzo di Nordio e Meloni

"Dispiace che Meloni faccia finta di niente e se non interviene siamo portati a pensare che abbia approvato quanto accaduto ieri". Sono parole forti quelle del Pd nella risposta all'informativa del ministro della Giustizia Carlo Nordio sul caso Cospito. I dem chiedono uniti che vengano subito allontanati dai ruoli sia Delmastro che Donzelli. "Quello che è accaduto ieri è di una gravità inaudita. Da questi comportamenti viene messa in pericolo la sicurezza nazionale" ha detto la capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani. "Basterebbe questo ad allontanare dai ruoli che ricoprono sia Delmastro e Donzelli", ha aggiunto. "L'uso che è stato fatto di quelle informazioni ha minato il rapporto fra istituzioni dello stato e fra maggioranza e opposizione". Continua sull'Huffington Post

Zelensky, dalle bombe a Sanremo
Il Cda Rai convoca il direttore

Il cda Rai ha affrontato anche il caso Zelensky a Sanremo. I consiglieri, come apprende LaPresse, confermano la linea dell'azienda per il sì all'intervento del presidente ucraino ma vogliono al più presto parlare con il direttore dell'intrattenimento Rai, Stefano Coletta, per capire che cosa contiene il messaggio registrato e se ci sono prese di posizione che potrebbero nuocere all'azienda. Continua sull'Huffington Post

Pd, l’arrivo di Giarrusso è un caso
Bonaccini apre, “ma chieda scusa”

"Siamo un partito aperto a chiunque. E se Dino Giarrusso vorrà entrare e iscriversi, prima chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito". Così Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria dem, e presidente dell'Emilia Romagna, durante il suo intervenuto alla giornata conclusiva di Energia Popolare, torna sul caso dell'ex cinquestelle Dino Giarrusso, che ieri da questo palco ha annunciato il suo ingresso ufficiale nel Pd. Continua su Huffington Post

Fine sostegno mai. Così nessuno
può escludere una guerra diretta

Se il Magnifico insegnava che non ci può essere certezza del domani, dopo undici mesi di previsioni spesso smentite e travolte dagli eventi chi può onestamente mettere la mano sul fuoco che l’Occidente non sarà costretto presto a un ulteriore coinvolgimento nella guerra fra Russia e Ucraina? Con il sì all’invio dei carri armati più avanzati tra quelli impiegabili in battaglia, l’Occidente ha di fatto superato, seppur con riluttanza, una linea rossa che aveva tracciato mesi fa, quando il discorso era esteso tanto agli aerei da guerra quanto ai mezzi corazzati. Continua su Huffington Post

In Ucraina arrivano i carri armati
E Kiev già chiede i jet da guerra

Saranno circa 30 i carri armati Abrams che l’amministrazione Biden si prepara a inviare in Ucraina. Secondo fonti americane, la Casa Bianca potrebbe darne annuncio ufficiale già questa settimana, dopodiché serviranno alcuni mesi per addestrare le truppe e i tempi della consegna effettiva non sono ancora chiari. Fatto sta che la svolta degli Stati Uniti, finora riluttanti a mandare i propri carri al fronte contro la Russia, concede alla Germania quella cornice internazionale che Olaf Scholz ha sempre posto come condizione per cedere i Leopard tedeschi a Kiev. Senza più indugi, il cancelliere annuncia già oggi la decisione di inviare 14 carri in Ucraina. "Nel giro di tre mesi" i carri 'made in Germany' saranno al fronte, dice il ministro della Difesa Boris Pistorius. Berlino ha vinto la sua partita..

Meloni: non si torna indietro
Scatta lo sciopero dei benzinai

Confermato lo sciopero per i benzinai, a partire dalle 19 del 24 gennaio (dalle 22 sulle autostrade) per le successive 48 ore. Il Governo, secondo le associazioni di categoria Faib, Fegica, Figisc-Anisa, sta nascondendo le sue responsabilità a svantaggio degli addetti del settore, a cui rivolte accuse infondate di speculazione. Su questo, la premier Giorgia Meloni è fermissima: "Non potevamo tornare indietro su un provvedimento che è giusto, pubblicare il prezzo medio è di buon senso. Su altro siamo andati incontro. Nessuno vuole colpire la categoria". Continua su Huffington Post

Lombardia e Autonomia: Salvini
ha bisogno di una bandierina

Tanto tuonò che piovve, una pioggerellina primaverile destinata forse presto ad asciugarsi, o forse no. Il centrodestra si riunisce in un vertice che assicurano “non sia politico” per spegnere il brusio che lo accompagna, “servirà solo a pianificare i dossier e il lavoro del governo”, spiegano, e cosa c’è di più politico di questo? Giorgia Meloni accoglie dunque i due vice presidenti del Consiglio Matteo Salvini e Antonio Tajani, con loro ci saranno i ministri Roberto Calderoli, Elisabetta Casellati e Raffaele Fitto. Basta la ricognizione dei presenti per capire che il focus è su Autonomia e presidenzialismo, serve una registrata dei partiti di governo che vanno per conto loro, bisogna placare soprattutto gli ardori di Salvini. Continua su Huffington Post

Benzinai, avanti con lo sciopero
“La premier Meloni ci ha tradito”

“Siamo stati traditi dal governo. Venerdì, giorno del nostro ultimo faccia a faccia l’esecutivo, loro stessi avevano certificato che con i prezzi alti i gestori dei distributori non c’entrano niente. E invece ora scopriamo che il decreto pubblicato in Gazzetta non ha cambiato di una virgola l’accanimento mediatico che ci tratta alla stregua di furbetti e speculatori. Una cosa assurda”. La rabbia dei gestori dei distributori, come testimoniano le parole rilasciate ad Huffington Post da Bruno Bearzi, presidente di Figisc-Confcommercio, esplode di nuovo. Tanto che lo sciopero delle pompe di benzina indetto per il 25 e il 26 gennaio, congelato solo 72 ore fa a seguito di rassicurazioni del governo, viene ora confermato senza indugi. Continua su Huffington Post

Con Meloni arrivano più migranti
E non è neanche colpa delle Ong

L'ultimo gruppo era composto da 62 persone: 41 adulti e 21 bambini sono arrivati questa mattina al porto di Crotone. Provenienti da Iran, Iraq, Afghanistan e Bangladesh, sono stati salvati da una nave della Guardia di Finanza. L'imbarcazione militare ha intercettato il veliero, alla deriva, che li trasportava a largo di Isola Capo Rizzuto. È il primo sbarco del 2023 nel porto di Crotone, l'ennesimo in Italia. Ed è la conferma del trend che il nostro Paese sta registrando: gli approdi di migranti sulle nostre coste sono in costante aumento. Nel 2022 quasi 40mila migranti in più del 2021. Nei primi giorni del 2023 è già impennata rispetto all'anno scorso. Continua su Huffington Post

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