Huffington Post

“Fermate il decreto sul caro-voli”
Compagnie aeree contro l’Italia

Un gruppo di compagnie aeree europee invita la Commissione europea a intervenire contro il decreto italiano che limita le tariffe aeree su alcune rotte. L'ente Airlines for Europe (A4E) - che rappresenta tra gli altri Air France-Klm, Lufthansa e Ryanair - ha invitato Bruxelles "a chiarire con l'Italia che questo intervento ha un impatto sul mercato del trasporto aereo libero e deregolamentato in Europa", secondo una lettera vista dal Financial Times. "Siamo fortemente preoccupati che se questa legge venisse adottata, potrebbe creare un precedente e portare a un effetto domino con conseguente adozione di regolamenti simili in altri Stati membri dell'Ue", ha scritto l'amministratore delegato di A4E, Ourania Georgoutsakou. Limitare le tariffe su queste rotte "violerebbe" i diritti delle compagnie aeree "di competere laddove possibile, fissare i prezzi e definire..

Mancini, addio alla Nazionale
Dal Napoli in arrivo Spalletti

Da Luciano Spalletti, reduce dallo scudetto con il Napoli, al ritorno di Antonio Conte. La Figc si è messa subito al lavoro per trovare il successore di Roberto Mancini sulla panchina della Nazionale e i primi nomi che sono iniziati a circolare sono quelli del tecnico campione d'Italia, libero dopo la grande impresa con il club partenopeo, e l'allenatore leccese, rimasto senza squadra dopo il divorzio in primavera con il Tottenham. Conte ha già allenato l'Italia tra il 2014 e il 2016, e a marzo scorso ha risolto il contratto che lo legava al Tottenham. Spalletti ha più volte ribadito di non voler vivere questo periodo come anno sabbatico, non nascondendo la voglia di rimettersi al lavoro mentre Conte, dopo aver manifestato in più occasioni anche il desiderio di trascorrere..

“È tutto finito”. Quando si dice
Terzo Polo, ormai la gente ride

Ormai invecchiato, fisicamente stanco e psicologicamente estraneo a un tempo che non riconosce più come proprio e dal quale non viene più riconosciuto, in una delle ultime scene di “Un mercoledì da leoni” il non più giovane Matt guarda negli occhi gli amici surfisti con cui ha cavalcato le onde più alte della vita e, lapidario, scandisce: "È tutto finito". È tutto finito, dunque. È finito il sogno di un partito liberale più o meno di massa che, piazzato al centro dell’agone politico, scardinasse a colpi di realismo un bipolarismo stanco non senza fondamento ribattezzato “bipopulismo” durante la scorsa campagna elettorale. Si è esaurita la retorica dei competenti contrapposti ai demagoghi. Si è persa la speranza di richiamare alle urne su base razionale i milioni di elettori cosiddetti moderati che..

Altro segnale a Meloni. Renzi firma
per l’elezione diretta del premier

"Firmo ora il ddl costituzionale che il governo Meloni non ha avuto la forza in nove mesi di fare. Prevede l'introduzione dell'elezione diretta del presidente del Consiglio. Noi ci siamo a discuterla anche ad agosto, vediamo chi ci sta". Il leader di Iv, Matteo Renzi, dà l'ennesimo chiaro segnale a Giorgia Meloni, schierandosi a favore dell'elezione diretta del premier. Renzi sostiene però che il ddl è parte fondamentale del programma del Terzo Polo. "Il presidente del consiglio - spiega Renzi - è eletto contestualmente alle elezioni delle Camere e nomina e revoca i ministri". "Questa pdl - prosegue - a parole ha il consenso di maggioranza e parte delle opposizioni, ma sono 9 mesi che fanno melina. Oggi la consegniamo. Vogliamo stare ad agosto a discuterla? Noi siamo pronti. È..

Mattarella, predica per l’ambiente
“Servono prevenzione e cura”

"Avvenimenti tragici come quelli accaduti sulla collina di Curragghja devono indurre tutti a riflettere sulla necessità di rispettare l'ambiente e la natura: risorsa preziosa e ricchezza della Sardegna e dell'intero Paese, da tutelare con rigore, attraverso un impegno costante nella cura del territorio e mirate azioni di prevenzione". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al sindaco del Comune di Tempio Pausania, Giovanni Antonio Giuseppe Addis. Il monito del capo dello Stato non è casuale, soprattutto nella tempistica. Proprio ieri il ministro che ha la delega al Pnrr del governo Meloni, Raffaele Fitto, ha annunciato il definanziamento di ben 15,9 miliardi di euro dai progetti del Pnrr, di cui diversi miliardi dedicati all'ambiente, tra progetti di rigenerazione urbana e quasi un miliardo e mezzo per la..

Musumeci e il salario minimo: se
l’ignoranza batte la propaganda

A un ministro della Repubblica si può benissimo perdonare la propaganda - del resto fa parte del mansionario di ogni politico - molto meno l'ignoranza. A maggior ragione quando il non sapere di cosa si parla riguarda tre milioni e mezzo di lavoratori italiani. Se infatti si prendono le ultime dichiarazioni sul salario minimo fatte da Antonio Tajani, che oltre a essere il ministro degli Esteri è anche vicepremier facente funzioni, e Nello Musumeci, ministro della Protezione civile, un iniziale senso di scoramento si trasforma rapidamente in chi legge in un afflato depressivo. Entrambi pur di negare l'utilità del salario minimo - che peraltro è voluto da ben due italiani su tre come segnalato dall'ultimo sondaggio di Alessandra Ghisleri - pensano che valga la pena buttarla in caciara, sommando pere..

La Meloni e l’effetto Mattarella
Dopo La Russa zittito pure Nordio

Si può dire così, per comprendere il senso. La politica, come noto, è fatta anche di segnali. Lo è l’incontro di circa un’ora tra Sergio Mattarella e Giorgia Meloni, a margine della riunione del Consiglio Supremo di Difesa. Lo è stato quello del giorno prima quando, negli stessi minuti in cui la premier da Vilnius riaffermava l’intenzione di tirare dritto sulla giustizia, al Quirinale sono stati ricevuti i vertici della magistratura italiana, che si sentono sotto attacco. Né nell’uno né nell’altro caso, come prevedibile, sono filtrate note roboanti o indiscrezioni, con conseguente ridda di interpretazioni che avrebbero aggiunto mortaretti ai fuochi di artificio già piuttosto allegri di questi tempi. Però un primo effetto di questi segnali, che vale più di un comunicato e di cento indiscrezioni, sono le parole con..

Aperto il testamento di Berlusconi
Trenta milioni anche per Dell’Utri

Va a Pier Silvio e Marina Berlusconi la maggioranza di Fininvest. Avendo ricevuto l'intera quota disponibile, i due figli di primo letto di Berlusconi raggiungono insieme il 53% del gruppo con quote paritarie. È quanto si legge nel testamento di Silvio Berlusconi che l'ANSA ha potuto visionare in esclusiva. "Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso" comunica una nota, aggiungendo che il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge. Continua su Huffington Post

Salvini, l’alleanza impossibile
con Le Pen fa male alla Meloni

A Bruxelles, l’alleanza proposta da Matteo Salvini, tutte le destre contro i socialisti, ha già un nome: alleanza impossibile. Vale a dire: liquidata, nel giro di poche ore. Non c’è solo Antonio Tajani a respingere la provocazione del collega di governo: “Mai con Afd e Le Pen - dice il ministro degli Esteri - E non è il momento dei diktat”. Tutto il Ppe è così compatto nel rifiutare l’idea di un’intesa con la leader del Rassemblement National e con gli estremisti tedeschi di Alternative fur Deutschland, da aver coniato un’espressione ad hoc per spezzarla sul nascere: impossibile. Eppure la provocazione leghista costringe i Popolari ad ammettere, sebbene sotto garanzia di anonimato, che “dopo le europee del 2024, potrebbe non cambiare granché al Parlamento europeo”. I numeri delle urne, confida..

Oscenità e parolacce in pubblico
“Sgarbi si dimetta dal governo”

Indignazione e polemiche per la serata inaugurale dell'Estate al Maxxi, programma serale di musica, cinema, incontri e reading nella piazza del Museo romano guidato da Alessandro Giuli, che ha visto il 21 giugno un dialogo tra il cantautore Morgan e Vittorio Sgarbi, con la partecipazione dello stesso Giuli. L'intervento del critico d'arte e sottosegretario alla Cultura, in particolare, ha sconfinato nella volgarità e nel turpiloquio, fra espressioni sessiste ed elogi del membro maschile, come testimonia il video registrato disponibile su YouTube. Continua su Huffington Post

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