Calogero Pumilia

Cuffaro & Crisafulli:
due antichi reperti
non più commerciabili

Totò Cuffaro e Mirello Crisafulli, sfruculiati dal nostro direttore, hanno dato prova di essere rimasti due personaggi di peso. Hanno ancora qualcosa da dire, come è normale per persone intelligenti e con una lunga storia alle spalle. Dubito abbiano ancora qualcosa da fare. Non sono sicuro che l’entusiasmo e la tenacia di Cuffaro riescano a rianimare la Democrazia cristiana. Egli può semmai contribuire a riprendere il filo del racconto di una vicenda che i nostri errori, quelli di noi democristiani, hanno segnato e la capacità di dannarne la memoria di quelli che ci vinsero e prima di poter alzare lo stendardo se lo videro strappare di mano dalla destra, hanno riscritto, spesso deturpandola. Non sono per niente certo che la passione e l’efficacia delle battaglie di Crisafulli per il suo..

Le pecche dello Stato
e quelle della Regione
nella lotta agli incendi

Se non ci fosse stato ma purtroppo continua ad esserci Lucifero, quello che porta il caldo torrido, ovviamente causato dal surriscaldamento globale, gli incendi che stanno devastando la Sicilia, il Sud d’Italia e molta parte dei paesi del Mediterraneo, sarebbero stati meno estesi e frequenti. Se non esistessero, sotto falsa specie umana, stupidi delinquenti che, magari sulla spinta di interessi criminali, appiccano il fuoco ai boschi, ai pascoli e ai terreni coltivati, sfiorando e talora investendo centri abitati, non si sarebbero dovuti contare enormi danni per la devastazione del territorio. Messer de La Palisse non avrebbe potuto essere più chiaro e ovvio di così. Infatti, detto in questo modo, il problema verrebbe liquidato come un evento naturale, magari eccessivo, che tale non è perché largamente favorito dai comportamenti umani, dalla..

La buona politica
al Cretto di Burri
con le Orestiadi

Non scriverò di politica, o di ciò che passa per politica ed è, invece, un insieme di modesti giochi di palazzo che non sfiorano neppure lontanamente la “polis”, i suoi problemi, i suoi valori, gli interessi dei suoi cittadini. Voglio raccontare brevemente ed in forma cronachistica gli ultimi eventi culturali dei quali sono stato artefice. Pochi giorni fa, al Cretto di Burri, si è conclusa la quarantesima edizione del festival teatrale delle Orestiadi. Una manifestazione che dura da così tanto tempo ha un duplice significato. È basata su presupposti così solidi da resistere all’usura degli anni. Rimane così valida l’intuizione di Ludovico Corrao, che ha legato la città di fondazione all’arte contemporanea e al teatro. Ed è stata efficace l’azione successiva che, dopo la sua morte che risale ormai a..

Le istituzioni come botteghe. Nell’indifferenza di tutti

Quella di un deputato regionale che, con senatrice annessa, fa il salto della quaglia e approda alla Lega di Salvini, non è una notizia. Fatti di questa natura ce ne sono stati tanti e altri personaggi fremono davanti all’asticella, pronti a spiccare il volo con una agilità da fare invidia al nostro Tamberi, quello che ha vinto la medaglia d’oro a Tokyo. Ridotta all’osso, la vicenda è questa: uno che possiede alcune migliaia di voti, li ha ricollocati al borsino del potere regionale, spostandoli da un settore merceologico all’altro, sulla spinta di un prevedibile migliore rendimento. Il rapporto di dare e avere è ben definito: io ti porto il mio patrimonio, con il quale accresci il tuo potere e vedi all’orizzonte la possibilità di fare della Sicilia una colonia della Padania,..

Guasti antichi e superficialità. E i vaccini rimasero al palo

Quando in paese la bisnonna ‘Ntunina vide la prima automobile, stupita e impaurita giurò che non vi sarebbe mai salita perché quella era “opera di ‘ntantazione”. E a lei il demonio non la dava a bere. Quando lu zu’ Turi, un bravo scalpellino, entrò al circolo dei mastri e sentì una voce che proveniva da un mobile appena acquistato, iniziò a guardare il grosso aggeggio, girandogli intorno per scoprire chi vi fosse nascosto. “Non può parlare sulu. C’è qualcuno ammucciatu: a mmia pi mmi… un mi ci piglia nuddu!”. La bisnonna era del 1854 e dello stesso periodo era lu zu’ Turi. Nessuno dei due sapeva dell’esistenza di Karl Benz e di Guglielmo Marconi. Posti di fronte a importanti prodotti della tecnologia, istintivamente erano portati a rifiutare la modernità che..

Sinistra, la lezione degli Stati generali: fuori c’è un mondo

Per i giovani che hanno partecipato alla riunione degli Stati Generali della sinistra, avvenuta ai cantieri culturali della Zisa di Palermo, sarà stata una bella occasione poter dire al segretario regionale dei democratici che non accettano si parli di loro, ma vogliono poter parlare loro. Parlare con la loro sensibilità, dei loro problemi, delle loro speranze, delle loro proposte per costruire il futuro. Il segretario non sarà stato meno stupito nel constatare che c’è vita fuori dal piccolo recinto all’interno del quale i democratici, attori e spettatori insieme, recitano le stanche liturgie di una forza minoritaria, spesso irrilevante, qualche volta catacombale. Ora c’è da vedere se le sedi di partito, quelle poche che ci sono, saranno aperte ai giovani, se le cariche diverranno contendibili per il necessario ricambio, se avranno..

Il successore di Orlando
ha il destino segnato:
verrà dimenticato

C’è folla sotto il balcone di Palazzo delle Aquile. Molti resteranno lì a lungo, in attesa delle piume di Orlando. Tra quelli che presidiano la piazza della Vergogna non si riesce ad indovinare ancora chi sarà Agramante. Nessuno di loro, tuttavia, può avere “il giovanil furore” del re dei Mori. Sono tutti attempatelli, per lo più reduci di antiche tenzoni, hanno una lunga permanenza nel campo della politica. Cercano una nuova occasione, non avendo dato prove brillanti in quelle precedenti. Esprimono la loro indignazione per le bare insepolte, per la munnizza nelle strade e per altre inadempienze dell’amministrazione comunale. E fanno bene. Lo sdegno è legittimo e fondato. C’è una sua evidente caduta e il carisma di Orlando, la sua straordinaria capacità di sintonizzarsi con gli umori della città, si..

Nella politica dei furbi
il “modello Mancini”
non trova spazio

Non si è ancora spenta l’eco – si dice così con una modica dose di retorica – del successo dell’Italia del calcio costruita sulla serietà, l’impegno e lo spirito di squadra, che già una parte dell’Italia della politica torna a vestire i panni tradizionali, quelli dell’irresponsabilità e della furbizia. Di fronte alla ripresa dei contagi, Macron propone il green pass per ridurne il rischio e per spingere i riottosi a vaccinarsi. L’ipotesi trova vasti consensi in tutta Europa, ma fa insorgere Meloni e Salvini in nome della difesa della libertà, si capisce di quella di infettare, di fare ciò che si vuole senza tener conto del diritto degli altri, in questo caso il diritto alla salute, e di rimanere testardamente su una posizione antiscientifica e in fondo delittuosa. C’è una..

Addio stupore: la fiera della politica suscita ammirazione

Non ci fosse il campionato di calcio europeo, sarebbe proprio vero che in estate i giornali fanno fatica a trovare notizie di rilievo e sono costretti perciò a tornare su argomenti noti e di scarso richiamo. A chi può interessare che in Assemblea un deputato su tre ha cambiato partito e che i consigli comunali di Palermo e di Catania oggi hanno una composizione molto diversa da quella uscita dal voto? Chi può avere voglia di conoscere quante volte un eletto ha girovagato tra diverse forze politiche, e a chi pensate che la vicenda, che non riguarda solo la Sicilia, possa suscitare indignazione? A quanti è capitato per caso, per circostanze impreviste, di trovarsi ad occupare ruoli di rappresentanza istituzionale, a chi sta lì dove si trova perché cercava un..

La povera Sicilia e la fortuna impagabile di nascere cavallo

Nascendo in Sicilia, si ha il cinquanta per cento di probabilità in più dei bambini del centro-nord, di morire entro i primi mesi di vita. Se ce la fai, campi due anni meno della media nazionale. Ma prima di tirare le cuoia, se ti ammali e hai i soldi, sai dove andare a curarti. Difficilmente resti qui. Il lavoro non lo trovi e se c’è non è quello che corrisponde agli studi che hai fatto. Allora, o prendi il reddito di cittadinanza, resti sul divano a seguire i programmi della televisione e a chattare, oppure prendi il treno e diventi uno dei trentaseimila che nell’ultimo anno hanno lasciato l’Isola. Contribuisci così a desertificarla, la privi del contributo della tua intelligenza, ti porti via quanto è stato investito per la tua..

Gerenza

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