Calogero Pumilia

Lo sciopero e il rischio
di una frattura che
Draghi non può evitare

O la CGIL e la UIL hanno ancora una buona capacità di mobilitazione – e già questa sarebbe una notizia positiva perché un sindacato forte è presidio di democrazia – oppure le due organizzazioni hanno posto questioni sensibili e problemi reali che riguardano le pesanti diseguaglianze esistenti nel Paese. Forse sono vere entrambe le ipotesi. In ogni caso il risultato dello sciopero, malgrado l’adesione nelle fabbriche non sia stata molto elevata, anche in Sicilia è stato apprezzabile. Rimangono abbastanza fondate, tuttavia, le perplessità e le critiche per una manifestazione realizzata durante l’emergenza, con il Covid che torna a diffondersi pericolosamente e con la contemporanea, inquietante presenza di gruppi no vax.  Varrebbe la pena, comunque, mettere a confronto la compostezza, la diffusa osservanza delle regole di comportamento proprie di questo tempo..

Sicilia, che fine:
una colonia in mano
a Salvini e Meloni

Meloni e Salvini – uno a te, uno a me – hanno deciso di spartirsi comune di Palermo e presidenza della Regione. Manca la conferma alla notizia ma, se è così, sarebbe nell’ordine naturale delle cose e si chiuderebbe la giostra dei tanti che in questi mesi, sulle macchinine dell’autoscontro, hanno giocato a proporsi come candidati a palazzo delle Aquile e a quello dei Normanni. Tutto torna nella disponibilità di chi ha la forza per decidere e decide secondo calcoli che non riguardano né Palermo né la Sicilia, non vengono fatti né a Palermo né in Sicilia ma a Roma, e sono, semmai, rapportati alle elezioni politiche. Ché se dovessero essere anticipate, quelle del capoluogo cadrebbero sempre prima, se invece arrivassero alla scadenza naturale della legislatura, entrambe, quella del comune..

Agrigento, dove
la politica diventa solo
un fatto di costume

Vengono dal suq della politica due vicende che, insieme a tante altre, alla politica somigliano come una patacca che a malapena segna le ore ad un Rolex. Vengono dalla provincia di Agrigento ed entrambi sono episodi di costume che nascono e si consumano sulla spinta di interessi e di ambizioni personali. Alcuni giorni addietro il segretario e tutti i componenti del direttivo provinciale della Lega hanno lasciato quel partito delusi, hanno dichiarato, dall’ambiguità del suo leader, in particolare sulla questione dei vaccini. Erano transitati lì pochi mesi addietro, quando una parte del ceto politico siciliano scoprì di avere avuto sempre nel cuore Alberto da Giussano e Forza Etna. Quell’antica, nascosta fede era affiorata sulla spinta dei sondaggi e per la convinzione che il carro condotto dal “comandante” fosse trionfalmente avviato..

Se il centrosinistra
vuole vincere
si limiti a guardare

Mi consentano – con la “s” strascicata, il riporto, i tacchi e un bel po’ di miliardi, stessa età consentendo, potrei somigliare a Berlusconi – mi consentano i dirigenti del Partito democratico, quelli delle altre forze di sinistra e dei Cinque stelle di suggerire loro di non far nulla in vista delle elezioni di Palermo e di quelle regionali. Naturalmente, in punta di ironia, dico loro che se scendono in competizione, probabilmente finiscono per litigare e complicare il discorso. Lascino fare alla destra, ché da lì potrebbe venire un regalo che per la verità non si può dire più inatteso. Stare fermi, individuare buoni candidati, condurre la campagna elettorale con moderazione, evitare di impelagarsi nella predisposizione di un progetto per il governo della città e della Regione, un impegno culturale..

Draghi non è eterno
Non gioverebbe
alla democrazia

Per due anni abbiamo avuto l’avvocato del popolo, un professore di diritto senza arte né parte, in politica s’intende, uno sconosciuto che, per un’eccezionale congiunzione astrale, approdò a Palazzo Chigi, attribuendosi questo improprio, leguleo appellativo. Nel tempo qualcosa ha imparato, ha smesso di riproporsi con toga e tocco e sta ora faticosamente tentando di accreditarsi capo di un movimento rissoso e sempre alla ricerca di una identità. Per quel che vale la mia opinione, non mi piacerebbe sia stato sostituito da un commissario del popolo- riferimento ad un tempo della storia di alcuni paesi ingloriosamente finito- un tutore delle istituzioni, un curatore fallimentare dei partiti e della politica. Nessun accostamento di Draghi a Conte. Diversi per storia, cultura ed esperienze, al primo non piace proclamare, rifugge dall’attribuirsi ruoli impropri, preferisce..

Palermo, la Regione
e il tempo della recita

L’attesa si fa palpitante – esordio di antica retorica – e sul teatro delle ombre tarda a scendere il deus per sciogliere gli arruffati intrecci. I meccanici che stanno a Roma e decideranno l’esito della partita, mettendo fine al gioco dei loro esponenti locali, sono all’opera per sistemare la machina. Il tempo lungo della recita costringe gli attori a riproporre le stesse battute e, tuttavia, non c’è il rischio di annoiare il pubblico che partecipa, scommette, si accapiglia, vuole sapere se Musumeci finalmente troverà ospitalità nella Lega che, dopo l’esultanza per i numerosi ingressi è alle prese con gli spuntoni degli istrici che hanno trovato asilo in quel partito. Tutti i siciliani aspettano di vedere se Miccichè, quando la tela calerà sul sipario, avrà ottenuto le garanzie del ruolo che..

Forza Italia Viva:
non è un esperimento
ma trasformismo

Sicilia Futura affida il proprio avvenire a Forza Italia. Il gioco di parole è banale, ma banale è l’ultima vicenda di riposizionamento nel panorama politico siciliano. Quando si tenta di spiegare le ragioni dei cambi di casacca, inevitabilmente si finisce per arrampicarsi sugli specchi, per avvilupparsi in ragionamenti senza capo né coda, per dare giustificazioni non richieste e improbabili. Sarebbe più semplice e diretto dire che non conveniva restare dove si era e si è trovata una collocazione che offre maggiori possibilità di tornare a Sala d’Ercole. Che poi è quello che capiscono tutti, e in larga parte accettano come un normale episodio, convinti che idee, valori, coerenza e dignità sono roba desueta. D’Agostino, deputato di Sicilia Futura, non riesce a nascondere un residuo di pudore e si ingarbuglia sostenendo..

La politica siciliana:
un’opera buffa
di scadente qualità

E' sempre più divertente e in parte anche deviante ciò che da qualche tempo accade nella vita politica siciliana, o meglio, in quel recinto di un mondo chiuso, lontano, autoreferenziale che raramente incrocia quello dei comuni mortali. Se non esistessero problemi veri e gravi, vi si potrebbe assistere come ad un’opera buffa di scadente qualità. Cosa può avere spinto l’assessore Lagalla a partecipare al convegno di quella trentina di no-vax che hanno potuto inopinatamente ritrovarsi all’interno del Palazzo dei Normanni? Cosa avrà detto a questi invasati che, senza pudore e buon senso, paragonano la campagna vaccinale allo sterminio degli ebrei ad Auschwitz, che si propongono di bloccare l’attività della giunta di Governo e in particolare quella dell’assessore alla Sanità per la lotta al Covid? Quanti di questi scappati di casa..

Micciché: uno stratega coi baffi che detesta i sovranismi

Può darsi non sia un gran merito. Eppure Gianfranco Miccichè sta svolgendo un ruolo importante in questa legislatura. La fa da protagonista. Certo, non occorrono grandi doti in una realtà politicamente e culturalmente povera come quella siciliana per emergere. Ma, al netto della facilità del confronto, il presidente dell’Assemblea ha messo in campo la sua lunga esperienza mischiata, come è consueto per lui, con le bizzarrie del carattere, con i frequenti scarti umorali, agendo peraltro lungo una linea non sempre chiara e coerente. Più volte è apparso come il contraltare di Musumeci ed ha avuto con lui frequenti ed aspri scontri. Ma di fatto lo ha sostenuto, attutendo il permanente nervosismo di pezzi della maggioranza e tenendoli dentro il recinto del centro destra. Per quanto ondivago, su una cosa Miccichè..

Il Reddito? Nel deserto ogni goccia d’acqua leva sete

Qualche tempo addietro Salvini, Conte e Di Maio, acconciati da uomini-sandwich, comunicarono al popolo italiano l’approvazione del reddito di cittadinanza. Conte e Di Maio, poi, con uno stuolo di felici, esultanti grillini, dal balcone di Palazzo Chigi annunciarono il miracolo: la povertà era stata sconfitta. Ti dò un aiuto temporaneo mentre tu cerchi un lavoro, accompagnato dai navigator, figure improbabili e indefinite alle quali tuttavia è stato dato un nome inglese che suona bene. In poco tempo si scoprì che una parte dell’obiettivo era stata mancata e che la legge serviva ad alleviare i problemi dei disoccupati ma non li aiutava per niente nella ricerca dell’occupazione. Essa è risultata improvvisata e piena di storture, che consentono e perfino suggeriscono abusi, e a volte incentiva a tenere saldo il fondo schiena..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED