Dalla Dc a La Russa: la Costituzione non va interpretata
Fu Alcide De Gasperi, capo del governo provvisorio, nell’aprile del 1946, a stabilire con decreto che il 25 dello stesso mese divenisse festa a “celebrazione della totale liberazione del territorio nazionale” dall’occupazione nazifascista. In un messaggio immediatamente successivo, lo stesso De Gasperi chiese ai capi partigiani di adoperarsi per “superare lo spirito funesto della discordia e lasciar cadere i risentimenti e l’odio”, perché quel giorno fosse per tutti la ricorrenza della libertà riconquistata dopo vent’ anni di dittatura e l’inizio di un nuovo percorso lungo il quale sarebbe stata costruita la democrazia e garantita la concordia di tutti sui valori della Resistenza. De Gasperi dal fascismo aveva avuto il carcere e l’esilio, aveva subito lo scioglimento e la messa fuori legge del Partito popolare del quale, dopo Luigi Sturzo, era..