Alfonso Raimo per Huffington Post

Il difficile viaggio a Washington
Meloni stretta fra Trump e Ursula

Giorgia Meloni studia in vista del doppio round americano: giovedì l’incontro con Donald Trump, preparato in contatto costante coi vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. E venerdì il faccia a faccia col vicepresidente J.D. Vance che riceverà prima da sola e poi in un formato allargato ai suoi vice. A 48 ore dalla prima missione alla Casa Bianca, in raccordo con Ursula von der Leyen, la premier fa il punto sulle “carte” da giocarsi nel colloquio allo studio Ovale. Dal nodo dazi, alle spese militari, ai rapporti con la Cina, fino all’ipotesi di una tassa sui giganti del web, luci e ombre su un colloquio ad alto rischio. Continua su Huffington Post

Riarmo. Salvini e Meloni studiano come salvare la faccia

In maggioranza la tregua non è ancora arrivata. Dopo la discussione tra Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti, a margine del consiglio dei ministri, le distanze tra il Carroccio e gli alleati restano, al punto che non si riesce a scrivere un documento unitario in vista del passaggio parlamentare di martedì e mercoledì. Decisivo sarà un vertice tra i leader lunedì a Palazzo Chigi. Poi ci saranno le riunioni dei gruppi parlamentari. Ma mettere insieme un testo condiviso è come un cubo di Rubik. Per nascondere le differenze di posizione, si ragiona di limitarsi al minimo e indispensabile. Una premessa general-generica e un dispositivo alla Catalano: “Udite le comunicazioni della presidente del consiglio, le si approva”. Una sola cosa è sicura: il nome, Rearm Europe, non piace a nessuno. Un passo..

Il rumore del silenzio. Santanché lasciata sola dai suoi

Il grande freddo di FdI verso Daniela Santanchè si materializza a Montecitorio con la ministra lasciata sola di fronte al fuoco di fila delle opposizioni. Nessuno dei gruppi di FdI, Lega e Forza Italia è iscritto a parlare nella discussione generale sulla mozione di sfiducia contro la ministra. L’interessata dovrebbe arrivare in aula, ma senza intervenire. In teoria il governo avrebbe 20 minuti di tempo per intervenire ma non si sa se lo farà. Parleranno dunque solo esponenti delle minoranze: da Vittoria Baldino, dei Cinque Stelle, il partito che ha depositato la mozione di sfiducia, che sarà affiancata da altri tre esponenti del partito di Conte. Seguiranno gli interventi di Federico Gianassi e Toni Ricciardi del Pd, di Filiberto Zaratti per Avs. Non prenderanno la parola contro la ministra Italia..

Zuffa tra poteri dello Stato
Esposto dei servizi su Lo Voi

Tu denunci me e io denuncio te. Tra poteri dello Stato. Il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) della Presidenza del Consiglio - il cui compito è il coordinamento dei Servizi di intelligence Aisi (per gli affari interni) e Aise (per le relazioni estere) - ha presentato un esposto alla procura di Perugia contro la procura di Roma, perché quest'ultima non ha garantito la riservatezza delle informative ricevute sul caso di Gaetano Caputi, il capo di gabinetto della premier Giorgia Meloni spiato dai Servizi stessi. La denuncia arriva a una settimana esatta dall’iscrizione nelle notizie di reato della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dei ministri Matteo Piantedosi, Carlo Nordio e del sottosegretario Alfredo Mantovano, in relazione al caso di Osama Almasri, il generale libico arrestato in Italia su mandato..

Almasri: quello che non torna
della ricostruzione di Nordio

C’è un buco nella ricostruzione del ministro di giustizia Carlo Nordio in Parlamento sul caso Almasri e riguarda il 21 gennaio 2025, il giorno in cui la liberazione e il rimpatrio del cittadino libico avvengono precipitosamente. E c’è un certo attrito tra la sua ricostruzione e quella del collega Matteo Piantedosi: per Nordio il mandato di cattura dell’Aja era tale da rendere impossibile la convalida del fermo. Per il ministro dell’Interno attestava la pericolosità di Almasri e ne motivava il rimpatrio, visto che il 21 gennaio si trovava in stato di libertà in Italia. Uno ragiona da magistrato, l’altro da poliziotto. Due logiche che trovano una composizione solo ammettendo una regia più larga, che Nordio chiama in causa, quando parla di “contatti con altre figure istituzionali”. Continua su Huffington Post

Meloni indagata, si riapre
la guerra politica-magistratura

Come nel 1994, quando Silvio Berlusconi fu raggiunto dall’avviso di garanzia alla vigilia del G7 di Napoli. A fissare il paragone a cui tanti pensano in Transatlantico a Montecitorio è Barbara Berlusconi. “Non può sfuggire – dice la figlia del fondatore di Forza Italia - la coincidenza dell'avviso di garanzia alla premier Meloni contestualmente alla riforma in discussione sulla separazione delle carriere dei magistrati. Il pensiero va all'avviso di garanzia che ricevette mio padre mentre presiedeva il G7 a Napoli. Non so se si tratti, come la definiva lui, di 'giustizia a orologeria', ma il sospetto è legittimo”, dice. Continua su Huffington Post

Tutto il governo pensa al dopo Santanchè. Tranne Santanchè

“Deve decidere lei”, dice in coro FdI. Sì, ma quando decide? Perché il tema non è più se Daniela Santanchè debba dimettersi. Ma come debba farlo. Con una complicazione non da poco: lei non vuole farlo. Per il partito di via della Scrofa, quindi per Giorgia Meloni, dopo il rinvio a giudizio per falso in bilancio sul caso Visibilia, il dado è tratto: non vale la pena aspettare che arrivi l’altro rinvio, quello per truffa aggravata all’Inps, sull’utilizzo della cassa Covid. Il 29 gennaio c’è l’udienza in Cassazione che deve decidere se accordare lo spostamento del processo da Milano a Roma. La difesa di Santanchè ci conta, significherebbe chiedere che il processo inizi quasi da capo – sicuramente la fase delle indagini – guadagnando almeno 8 mesi di tempo. Ma..

Santanché a giudizio, ma Meloni non chiede le dimissioni

Dimissioni più vicine per Daniela Santanchè, ma non ora. La ministra del Turismo è stata rinviata a giudizio per concorso in falso in bilancio della società Visibilia. A quanto apprende l’Huffpost, nell’immediato Giorgia Meloni non dovrebbe chiederle di lasciare l’incarico al governo. Le dimissioni, tuttavia, non sono escluse: ci sarebbero in caso di rinvio a giudizio in un altro procedimento, quello per truffa aggravata all’Inps nell’utilizzo della cassa Covid. Il rinvio a giudizio della ministra del turismo era in quale modo atteso dal governo e da FdI. E tuttavia, nel chiarimento che Meloni ha avuto con Santanchè quando è esploso il caso, nel settembre del 2023, le due avevano concordato di stabilire una netta demarcazione tra i due capi di imputazione: una cosa è l’accusa di falso in bilancio in..

Ecco a voi Renzi in modalità guastafeste contro Meloni

“Ve ne pentirete…”. Le parole di Matteo Renzi risuonano in Senato, dove l’approvazione (scontata) della manovra diventa l’occasione per un regolamento di conti. Il leader di Italia Viva ha appena dato del “camerata” al presidente del Senato. “Camerata La Russa, lei deve abituarsi a rispettare le opposizioni in quest’aula”, afferma, mentre Ignazio La Russa lo invita ad andare avanti e non protestare perché, dice, non c’è nessuno schiamazzo. Renzi è convinto del contrario: “Se lei non avverte i rumori, signor presidente, è per colpa dell’età incipiente…”. Corrono affettuosità, sulla linea Meloni-Renzi. Ad accendere gli animi è la norma ribattezzata anti-Renzi, quella che fissa il divieto di percepire compensi per incarichi da paesi extra Ue, per fare un esempio nei paesi del Golfo Persico, a meno di non voler consegnare tutto..

La lettera di Grillo al Nazareno:
Conte è perfetto, prendetevelo

Lui, lei, l’altro. Beppe Grillo coinvolge Elly Schlein nella lite con Giuseppe Conte. A urne aperte – gli iscritti M5s votano fino a domenica – il garante dei M5s scrive una lettera alla segretaria del Pd, convitata di pietra della singolar tenzone in casa pentastellata. E’ una lettera di referenze di Conte presso i Democratici, uno sfottò che raggiunge due obiettivi. “Le scrivo questa lettera di referenze perché ritengo che Giuseppe Conte (simpaticamente Oz) sia la persona giusta per guidare il Partito Democratico o, se preferite, di una delle sue correnti", scrive Grillo. La missiva, resa nota dall’agenzia La Presse, è in busta chiusa ed è indirizzata "all'attenzione di Elly Schlein" e per "Copia conoscenza, a corrente 1, corrente 2, corrente 3, corrente 4…" del Partito democratico. Conte sarebbe il..

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