Polemica sull’approdo della nave-quarantena Aurelia ad Augusta. Dopo il rifiuto di Trapani, anche il sindaco di Augusta Cettina Di Pietro, del Movimento 5 Stelle, ha firmato un’ordinanza per impedire lo sbarco. Mettendo nel mirino la Regione siciliana: “Il governo Musumeci – aveva detto il primo cittadino – non ha fornito alcuna indicazione certa sul da farsi, a parte l’ordinanza 31 del 9 agosto. Tante parole roboanti sui social ma, nei fatti, non ha adottato misure idonee a tutelare il territorio”.
A stretto giro di posta, però, è arrivata la replica piccata dell’assessore Ruggero Razza: “Il sindaco di Augusta, a breve l’ex, ha perso l’occasione per tacere – ha dichiarato l’assessore alla Salute -. Polemizza con la Regione, ma può emettere una ordinanza ai sensi di quella del Presidente della Regione, che richiama integralmente. Colpisce poi la sua ignoranza assoluta in diritto o, peggio, la sua malafede. Sconosce, infatti, quale sia il riparto di competenze tra Stato e Regione e non pronuncia una sola parola contro il governo che è sostenuto dal suo partito ed è responsabile di una ondata migratoria con rari e ormai remoti precedenti. Ma anche lei subisce la crisi di consenso che colpisce il suo partito e, quindi, prova a spostare l’attenzione dimenticando, inoltre, che è grazie all’azione della Regione se la tendopoli pensata da Roma non è divenuta attiva. Il sindaco non meriterebbe risposta, ma – conclude Razza – quelli che avevano mostrato un volantino con scritto ‘mai più migranti’ oggi stanno trasformando la Sicilia in un campo profughi”.
Dopo “ampie rassicurazioni” giunte ieri sera dalla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presso la prefettura di Siracusa, la prima cittadina, Cettina Di Pietro ha dato il suo consenso allo sbarco. A bordo restano i 23 positivi e un altro centinaio in attesa degli esiti del tampone. Gli altri sono stati trasferiti in altri centri dell’Isola. Dopo il rifornimento, l’Aurelia lascerà il porto, pronta ad accogliere altri migranti, alleggerendo la situazione nell’hotspot di Lampedusa.