“Serve una riforma del settore della forestazione e dell’antincendio, serve una corretta programmazione basata su tempi certi, serve una corretta gestione delle risorse finanziarie che non possono essere recuperate ogni volta all’ultimo minuto. Al tempo stesso servono investimenti per innovazione tecnologica, mezzi efficaci, e servono azioni coordinate in grado di ottimizzare il lavoro dell’attuale personale che comunque ha bisogno di essere supportato da nuove e giovani energie sia sul versante della manutenzione che per le attività di prevenzione e contrasto degli incendi”. Lo ha detto il capogruppo PD all’Ars Giuseppe Lupo nel corso del dibattito d’aula sull’emergenza incendi in Sicilia.
Concetto ribadito dal collega Antonello Cracolici: “Il tema degli incendi è sempre più complesso, servono strumenti nuovi: innanzitutto – ha spiegato l’ex assessore all’Agricoltura – bisogna distinguere tra ‘attività di manutenzione del verde’ che deve essere portata avanti durante tutto l’anno, dall’attività ‘antincendio’ che deve poter disporre di personale sufficiente, e mezzi e tecnologie all’avanguardia. Inoltre, se è vero che i cambiamenti climatici stanno incidendo, sembra ormai accertato che la maggior parte degli incendi sia dolosa: di fronte ad un fenomeno così massiccio ritengo sia arrivato il momento per le Forze dell’ordine e la magistratura di adottare strumenti speciali per contrastare ogni forma di speculazione che passa attraverso il fuoco”.
“Governo in colpevole ritardo su programmazione ed interventi”. È questo, invece, il filo rosso che ha legato oggi in aula gli interventi dei deputati del M5S Giampiero Trizzino, Gianina Ciancio, Luigi Sunseri e Roberta Schillaci, nel corso del dibattito. “Non è cambiato nulla da quando Musumeci, da deputato, nel 2017 denunciava inefficienze del governo Crocetta che oggi ci sono ancora”, ha affermato Sunseri, che ha sottolineato “la gestione fallimentare di un governo che non è stato in grado in affrontare degnamente una vicenda che è criminale ma anche di mancata gestione”.
Per Trizzino “il M5S è disposto a lavorare su un ddl che metta al centro il patrimonio boschivo e allo stesso tempo valorizzi le risorse umane che sono chiamate a proteggerlo. La strada è una sola: ci vuole un corpo forestale di almeno 3000 uomini a disposizione e una classe di operai forestali presenti a tempo pieno sul territorio”. Schillaci ha sottolineato la mancata tempestività degli interventi di spegnimento per l’assenza di coordinamento. “Va creato – ha detto – un coordinamento di prossimità. È inammissibile che, come è successo nelle Madonie, che il via per gli interventi debba arrivare da Palermo”. “Dopo 4 estati, dopo 4 emergenze, dopo un’infinità di ettari andati in fiamme – ha detto Ciancio – il governo Musumeci si comporta come se si fosse appena insediato, nonostante le nostre denunce. Un esempio? Nel 2019 ho presentato una mozione per impegnare il governo regionale ad intervenire (con nomina di un commissario) laddove i Comuni non abbiano approvato il cosiddetto catasto dei soprassuoli già percorsi dal fuoco; ma dopo due anni è tutto fermo. La prevenzione è l’unico modo per fronteggiare il problema”.
La replica del governo è toccata all’assessore Cordaro: “Il corpo forestale è competente degli incendi boschivi e d’interfaccia, ma quest’estate, da Portella della Ginestra agli stabilimenti di Catania, ci siamo trovati di fronte a incendi che solo per un terzo erano di competenza della Regione. In Sicilia c’è un problema generalizzato e con una regia comune che deve essere affrontato, a livello nazionale e regionale, per trovare soluzioni immediate. Ci stiamo lavorando e le metteremo in campo dopo averle comunicate al Parlamento”. L’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, inoltre, ha garantito l’avvio della prossima stagione antincendio già il 16 ottobre. “Il mio ringraziamento va prima di tutto agli uomini e alle donne del corpo forestale e agli operai forestali, che hanno lavorato con spregio del pericolo e a volte oltre ogni possibile energia umana, con turni prolungati a causa della vastità dello scenario del fuoco e della difficoltà legata a temperature che hanno raggiunto i 50 gradi. Ringrazio pubblicamente anche la Protezione civile nazionale per un raccordo che non è mai mancato”.
Per quanto riguarda le politiche di prevenzione, l’assessore ha evidenziato come la campagna antincendio sia partita in anticipo quest’anno, il 3 giugno, e abbia messo in campo numerose azioni innovative. A cominciare dalle convenzioni per un maggiore controllo del territorio siglate con Anci, Protezione civile regionale, Dipartimento sviluppo rurale, vigili del fuoco, associazioni degli agricoltori, ambientaliste e della caccia. Passando dall’acquisto di 85 droni per finire con l’attivazione del numero unico di emergenza, il 1515. Tra le criticità da tempo si evidenzia la carenza di personale all’interno del Corpo forestale in cui, a fronte di una pianta organica di 1200 unità, sono operativi solo in 330. I concorsi, avviati nei mesi scorsi, hanno subito dei rallentamenti anche a causa del Covid, ma Cordaro ha assicurato che “vogliamo celebrarli in questa legislatura”. Nel frattempo, grazie alla mobilità interna, sono stati inseriti in organico 60 nuovi agenti.
Sul fronte dei ristori Cordaro ha annunciato che arriveranno da Roma 2,5 milioni di euro, che si aggiungono al milione e mezzo stanziato ad agosto dalla Regione. E si pensa già alla prossima estate: la stagione antincendio 2022 partirà con largo anticipo. “Pur consapevoli di non avere la bacchetta magica – ha concluso Cordaro – vogliamo fare tesoro delle esperienze drammatiche di quest’anno e procederemo ad azioni mirate come l’acquisto di mezzi, l’equipaggiamento di uomini e l’individuazione per tempo dei direttori delle operazioni di spegnimento”.