Manca il voto finale, che verrà espresso all’inizio della prossima settimana, contestualmente alla Legge di Stabilità. Ma l’Ars, al netto di sorprese, porterà a casa il Bilancio di previsione 2022-24, seppur con qualche incidente di percorso. Uno, che restituisce il clima di tensione all’interno della maggioranza, ha visto protagonisti la deputata regionale di Diventerà Bellissima, Giusy Savarino, e il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, reo di non volerle dare la parola: “Non dovrei neanche ringraziarla – ha attaccato Savarino -, perché non è una sua concessione ma il riconoscimento di un diritto che mi sono conquistata grazie al voto dei siciliani. Che oggi, tramite me, hanno anche bisogno di sentire un po’ di verità rispetto a quelle che abbiamo ascoltato finora, che sono le verità di altri”. Micciché, che aveva tentato di accelerare l’iter parlamentare, ha dovuto ridare la parola a tutti i richiedenti per approfondire la questione relativa al congelamento del fondo disabilità. Poi, dopo una sospensione, ha preferito non tornare in aula, lasciando la direzione dei lavori al collega Roberto Di Mauro.
Il ddl Bilancio prevede l’accantonamento di un miliardo in attesa che il Consiglio dei Ministri ratifichi l’accordo con lo Stato che prevede di liberare i 780 milioni garantiti da Roma a compensazione delle minori entrate causa Covid (ma l’accertamento del dipartimento Finanze si è fermato a 714, pertanto 66 saranno restituiti) e posticipi la rata del disavanzo pari a 211 milioni. In ballo anche la quota di 60 milioni “che si renderà disponibile in relazione al minor cofinanziamento a carico dei fondi regionali a seguito della riprogrammazione ed utilizzo delle risorse della politica unitaria di coesione dell’Unione europea e nazionale”.
Dopo un parapiglia fra il governo e il Partito Democratico, che riguardava il ‘congelamento’ di 100 milioni destinati al capitolo dei disabili, è stato approvato un emendamento che taglia di 100 mila euro il fondo per la manutenzione del giardino antistante palazzo d’Orleans, fiore all’occhiello di Musumeci. Nel capitolo restano 20 mila euro, stanziamento già previsto per 2021. I lavori del parlamento non si fermano: da lunedì, infatti, verrà discussa la Legge Finanziaria. C’è tempo fino alle 12 del 2 maggio per presentare gli emendamenti.
Che non fosse una giornata prolifica per Armao e soci s’era capito dal forfait di Claudio Fava, ufficializzato in mattinata (la stessa scelta ha fatto Danilo Lo Giudice, di Sicilia Vera). Mentre Valentina Palmeri, oggi ai Verdi, ha attaccato a testa bassa il governo: “Oltre ai tagli in settori essenziali cui abbiamo assistito negli ultimi anni, in questo bilancio, trasmesso all’ARS e discusso senza alcun rispetto per il regolamento e per le prerogative parlamentari, ci sono ulteriori riduzioni di stanziamenti che ricadranno inevitabilmente sui cittadini – ha spiegato l’ex Cinque Stelle -. Non possiamo che unirci al grido di allarme lanciato su quattro argomenti fondamentali dai sindaci, dagli operatori delle riserve naturali e della tutela ambientale, da categorie di lavoratori tenuti perennemente con l’acqua alla gola e dalle famiglie e operatori che si occupano di categorie fragili”. Palmeri ha poi parlato di “una legge che condanna la Sicilia al sottosviluppo e all’arretratezza”. Lo stesso Armao, poi, ha annunciato un emendamento (approvato dall’aula) che aumenta di 200 milioni la spesa, grazie al raggiungimento di un accordo con lo Stato per il riconoscimento di maggiori risorse.
Lupo (Pd): il governo con una mano dà, con l’altra toglie
“Il governo Musumeci con una mano fa finta di dare, ma con l’altra toglie. E mentre tra le pieghe del Bilancio si trovano capitoli con accantonamento di fondi di cui il governo, in realtà, non dispone, dall’altro, nella Legge di Stabilità, il governo mette mano a tagli importanti che incideranno pesantemente sull’economia dell’Isola, come i 50 milioni di euro congelati nel capitolo destinato ai forestali che produrranno esclusivamente un ritardo nell’avvio dei cantieri ed un rischio per l’incolumità pubblica e 13 milioni in meno ai Pip”. Lo scrive in una nota Giuseppe Lupo, deputato regionale del Pd. “Mancano 68 milioni per il trasporto pubblico locale – denuncia ancora Lupo – e 97 milioni per i trasferimenti ai Comuni con conseguenze che saranno devastanti sull’assistenza alle fasce più deboli, come per il ricovero minori disposto dall’autorità giudiziaria, l’assistenza igienico personale e sull’assistenza alla comunicazione. Non possiamo più accettare l’ipocrisia di un governo che ha annunciato per mesi la volontà di procedere alla riforma dei Consorzi di Bonifica, ma ci presenta oggi un bilancio che mostra tagli sostanziali al capitolo destinato alla riforma dei Consorzi ed alle garanzie occupazionali dei lavoratori”.
Cracolici (Pd): “E’ la Finanziaria dei giardinetti di Musumeci”
“Quella che stiamo discutendo sarà ricordata come la finanziaria dei giardinetti e dei tavoli” ha detto Cracolici , riferendosi a uno dei pochi capitoli per cui è previsto un aumento della dotazione. “Il presidente Musumeci e l’assessore Armao hanno cercato di creare le condizioni per sciogliere l’Assemblea regionale che hanno considerato sempre un ostacolo ai disegni di gestione della Regione lavorando per un’idea della Sicilia stucchevole ed evitando di affrontare i problemi dei siciliani e di chi ha un lavoro precario. Tutto ciò che vediamo oggi nella manovra – continua – era già evidente lo scorso mese di gennaio quando il governo chiedeva con l’esercizio provvisorio tempo per chiudere i tavoli negoziali pur consapevole che sarebbe stato impossibile farlo nel tempo previsto. Oggi arriva un Bilancio non veritiero perché molto delle spese obbligatorie sono sostanzialmente bloccate da oltre 300 milioni di euro che fanno parte di un accantonamento cioè di un’ipotesi di copertura che oggi non c’è”.