Lega dimezzata all’Ars: la Caronia saluta

La goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo sono state le ultime affermazioni di Stefano Candiani sull’abolizione delle preferenze alle Regionali: “Un’ipotesi che mi ha sempre visto e mi vede contraria, perché credo che i cittadini debbano poter liberamente eleggere i propri rappresentanti nelle istituzioni a tutti i livelli, compreso quello nazionale”. Così Marianna Caronia, dopo settimane d’incertezza, ha deciso di lasciare il gruppo della Lega all’Assemblea regionale. Il Carroccio, che nei mesi scorsi aveva perso anche Giovanni Bulla (tornato all’Udc), rimane con due deputati: Antonio Catalfamo e Orazio Ragusa. Secondo la Caronia, che lascia anche il gruppo del Carroccio al Consiglio comunale di Palermo, l’ultima uscita di Candiani è la “conferma ed espressione di una cultura e di una visione non molto democratica della politica della Lega, rispetto alla quale ho già espresso più volte e in diverse occasioni anche pubblicamente fortissime perplessità. Ho preso atto del fatto che rispetto alle mie perplessità non è mai giunto l’annunciato chiarimento”.

“Mi sono resa conto – ha aggiunto la deputata – che questa visione e questa concezione verticistica è insanabilmente molto distante dai miei ideali politici e dalla mia storia politica e personale. Avevo scelto di aderire alla Lega perché convinta che il partito avesse scelto una linea davvero rispettosa dei territori, con una forte volontà di rappresentare le esigenze dei cittadini, delle famiglie, delle imprese, coinvolgendo e valorizzando storie e culture politiche diverse. Purtroppo ho conosciuto, da militante e parlamentare, una realtà ben diversa all’interno della Lega in Sicilia, con la pressoché totale assenza di analisi, proposte e idee per affrontare i tanti problemi della Sicilia”. Adieu.

Candiani la snobba: ha cambiato quattro gruppi in due anni

“Una persona complicata che parla di ogni scelta politica in ragione del ‘mio elettorato’, dei ‘miei voti’, dei ‘miei amici che mi hanno sostenuto’, esasperando i termini di ogni questione come fatto platealmente al momento della nomina dell’assessore Samonà. È evidente che non è questione di ‘democrazia’, come le torna comodo ora dire. Erano mesi che ogni pretesto era buono per creare tensione. Comunque se cambiare quattro gruppi in due anni e mezzo è cosa per lei normale, posso solo augurarle buona fortuna. Però, non confonda le sue esigenze personali e quelle dei suoi amici con la democrazia”. Così il senatore Stefano Candiani, segretario della Lega in Sicilia, commenta le dichiarazioni di Marianna Caronia, fresca di addio alla Lega.

La quale, a stretto giro di posta, chiude la vicenda con una breve nota: “Mi spiace che, confermando purtroppo proprio quanto da me detto rispetto alla cultura politica della Lega in Sicilia, il Senatore Candiani si sia abbandonato ad insulti gratuiti. Forse avrebbe fatto meglio, nel suo proprio interesse, ad interrogarsi sulle ragioni della inarrestabile fuga dal suo partito. Mi scuserà quindi il Senatore Candiani, con tutti coloro che in queste ore commentano con livore la mia scelta politica, se non intendo più seguirlo neanche e soprattutto su questo terreno. Ho finalmente ritrovato la mia serenità e il tempo di occuparmi di cose più serie”.

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