Aquarius, a ciascuno il suo bluff

Nessuno vuole i migranti, tutti vogliono i migranti. Attorno alla spiacevole disavventura della nave Aquarius, che in attesa di salpare per la Spagna è rimasta ferma per giorni fra Malta e la Sicilia – con 629 persone a bordo – si è consumato il bluff di sindaci e ministri.

Matteo Salvini. Il leader della Lega, con toni più da campagna elettorale che da leader istituzionale, ha minacciato la chiusura dei porti italiani. Minacciato e basta, perché la competenza di chiudere un porto non spetta al Ministro dell’Interno. Bensì a quello delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che si occupa di questioni concernenti la Guardia Costiera. Quella di Salvini – dov’è la stranezza? – è una prova muscolare che alla fine risulta efficace su un solo fronte: dividere. Buoni e cattivi, cinici e moralisti, regolari e clandestini, Italia contro resto del Mondo. Ma comunque dividere.

Leoluca Orlando. Il sindaco di Palermo è stato il primo a scagliarsi contro Salvini, ma anche il primo a bersi la sua provocazione. Specificando che “Palermo è stata e sarà sempre pronta ad accogliere le navi, civili o militari che siano, impegnate nel salvataggio di vite umane nel Mediterraneo”. E che “a violare la legge internazionale, quella che impone come priorità assoluta il salvataggio delle vite umane, è il Ministro dell’Interno”.

Luigi De Magistris e Renato Accorinti. Alla ruota di Orlando si sono presentanti, più agguerriti che mai, gli omologhi di Napoli e Messina. De Magistris non ha mai nascosto il suo disprezzo per il capo del Carroccio e ha spiegato che “se un ministro senza cuore lascia morire in mare donne incinte, bambini, anziani, esseri umani, il porto di Napoli è pronto ad accoglierli”. Idem Accorinti, uscito sconfitto dalle Amministrative di domenica, ma in carica fino al ballottaggio: “Sì all’attracco a Messina, no alla disumanità di Salvini e ai diktat. Non si può pensare di prescindere dai diritti universali dell’uomo e dal diritto della navigazione”.

Anche loro complici – consapevoli – di un bluff. Perché i sindaci, tutti, non hanno alcuna competenza sull’apertura dei porti, che come detto spetta al solito Ministro Toninelli. E’ così bello lanciarsi nei carboni ardenti quando sono spenti.

Pedro Sanchez. E che dire del premier spagnolo, nuovo di zecca? “Venite tutti qui, Valencia vi aspetta”. Una trovata pubblicitaria, una mossa una tantum, o finalmente la decisione di invertire rotta sulla questione migranti? Perché – è giusto rammentarlo – la Spagna non si è mai mostrata così solidale con gli sfollati del mare. Almeno finora.

Paolo Cesareo :

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