L’attacco di Musumeci a Toninelli non poteva lasciare indifferente la base siciliana dei Cinque Stelle che in questa due giorni siciliana del Ministro, con varie delegazioni, lo ha accompagnato ad aprire e chiudere cantieri in giro per la Sicilia. La replica più piccata a Musumeci, che ha definito Toninelli un “galoppino elettorale”, è stata quella del vicepresidente dell’Ars, Giancarlo Cancelleri: “Musumeci è il galoppino della menzogna. Perché non ci racconta la verità – ha chiesto il leader siciliano del M5s – sui cantieri della strada statale 640? Cosa vuol dire che la Regione ha fatto la sua parte? Non è ammissibile che la Regione rivendichi che i primi 10 milioni di euro siano arrivati grazie al loro operato. La Regione si è seduta al tavolo per rappresentare i bisogni del territorio ma le soluzioni sono state trovate dal Ministero delle Infrastrutture e dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Anas”.
Conflitto di competenze e di buone intenzioni, dato che i cantieri sono tutto tranne che completi. Come ha rimarcato anche il capogruppo all’Ars dei grillini, Francesco Cappello, “Musumeci continua a fare polemica e a sfoggiare la sua bravura nell’esercizio dell’insulto. Registriamo la completa ingratitudine nei confronti dello Stato Italiano, del presidente del Consiglio e del ministro. A differenza di Musumeci, Toninelli non viene qui per fare campagna elettorale”. E ancora Cancelleri sfodera la spada: “Ci dica Musumeci cosa ci trova di male se il ministro Toninelli va ad inaugurare un cantiere di una società partecipata dello Stato come Rfi? Questi sono lavori che attengono allo Stato. Forse è proprio il presidente della Regione che va a inaugurare i cantieri di cui non hanno merito dato che non possono fare lo stesso con i cantieri di competenza regionale”.