“I circa 40 miliardi di euro che la Sicilia avrà disposizione nei prossimi anni devono servire allo sviluppo, a rilanciare la Sicilia, a produrre lavoro di qualità e dignità del lavoro. Non devono finire nelle tasche di affaristi, faccendieri e della criminalità organizzata. Servono quindi meccanismi di controllo sociale che evitino questi rischi”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, presentando nella sala Gialla di palazzo dei Normanni la proposta del sindacato di protocollo di intesa su legalità e appalti.
Una proposta rivolta alla Regione, agli enti locali e a tutte stazioni appaltanti per una contrattazione d’anticipo sui bandi per assicurare trasparenza e legalità a partire dal lavoro. Sono intervenuti all’iniziativa della Cgil il Presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, il presidente della Commissione regionale antimafia, Claudio Fava, gli assessori all’economia e alle infrastrutture Gaetano Armao e Marco Falcone. Inoltre il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo, la componente della commissione antimafia Roberta Schillaci e Salvatore Morabito, della segreteria della Uil Sicilia. “Deve essere assicurato il rispetto dei contratti collettivi di lavoro – ha detto Giovanni Amato, responsabile del dipartimento appalti della Cgil Sicilia – così come le normative sulla sicurezza. Chiediamo formazione adeguata dei lavoratori ma anche il rispetto delle clausole sociali”.
In un momento in cui l’occupazione, grazie anche a bonus e incentivi, in edilizia cresce – nel 2021 si è registrato rispetto al 2020 un incremento del 22,64% delle ore lavorate, gli occupati sono passati da 29.216 a 36.088 (+23,52%), la massa salari ha avuto una crescita del 22,86%) – in cui si assiste alla crescita delle aggiudicazioni e altre risorse sono in arrivo, la Cgil dice insomma “attenzione, l’aumento delle risorse legali – ha sostenuto il segretario generale della Fillea Cgil Sicilia, Giovanni Pistorio – è indubbio che attrarrà l’attenzione di soggetti illegali. Oggi più che mai è necessario tentare di neutralizzare il potere di infiltrazione delle mafie e della criminalità organizzata nel tessuto sociale e produttivo della nostra isola e il nostro ruolo deve essere all’altezza della sfida”.
Partendo dalla normativa esistente, la Cgil ha dunque predisposto un testo che punta a “superare le insufficienze nell’applicazione delle misure”. “Un percorso – ha detto Alfio Mannino – che può produrre un’accelerazione anche delle procedure sfrondandole da intoppi, ricorsi, rallentamenti d’ogni tipo”. Controllo sociale dunque e percorsi condivisi da parti sociali e istituzioni “per centrare gli obiettivi di sviluppo – ha aggiunto Mannino- dei finanziamenti pubblici e produrre buona occupazione”. Andrà dunque, per la Cgil, sviluppato un confronto continuo per il rispetto delle normative sul lavoro, andrà istituita la banca dati degli appalti e delle convenzioni con annesso registro dei subappaltatori e subaffidatari, andranno incentivate le aziende virtuose, andranno potenziati gli ispettorati del lavoro. Proposte contenute in un protocollo che la Cgil ha sottoposto già oggi all’Anci e alla Regione chiedendo che i suoi contenuti vengano adottati per tutte le procedure di affidamento e assegnazione in appalto di lavoro beni e servizi che verranno svolti da enti locali, Asp, aziende ospedaliere e universitarie e società partecipate. Il testo sarà adesso inviato a tutte le Prefetture.