Angela Grignano è una sopravvissuta. E’ partita da Trapani perché “non c’è nemmeno un teatro”. Ma a Parigi, dove si era recata per sapere qualcosa in più sul mondo dello spettacolo e aveva cominciato a lavorare in un albergo, la sua vita è stata messa clamorosamente a rischio. L’interruttore si è staccato per un attimo il 12 gennaio di quest’anno. Quando in una stradina della capitale francese, un’esplosione è costata la vita a 5 persone. Angela è stata ferita gravemente. Ora, che ha appena tornata in Sicilia dove ha appena festeggiato i 25 anni, ha modo di guardarsi alle spalle con un certo sollievo. E con la consapevolezza di averla fatta franca rispetto a quella sottile sfumatura di sfiga che ti porta nel posto sbagliato al momento sbagliato: “Dopo la laurea in Scienze dello spettacolo avevo pianificato di viaggiare – ha spiegato la giovane al Corriere della Sera – Ho scelto la Francia perché avevo lavorato come ballerina in un villaggio vacanze frequentato da francesi, conoscevo la lingua. Poi sarei voluta partire per l’America. Con il primo stipendio dell’albergo sarei voluta andare al Moulin Rouge, l’incidente è arrivato prima”.
Ricorda tutto di quel maledetto giorno, non ha mai perso conoscenza. Il camion dei pompieri fuori dal shuo albergo, una fuga di gas che l’ha convinta a rientrare in hotel. Ma non c’è stato tempo. Un’esplosione l’ha sbalzata per aria. “Ho visto che la gamba era messa male. Non c’era quasi più. E una scarpa era volata via. Volevo chiamare mia madre e che dovevo avvisarla senza farla preoccupare. Quando mi hanno trasportata ero terrorizzata che non riuscissero a recuperare il mio piede”. Lì è cominciata una seconda vita. Fatta di sala operatoria. Fin qui ha subito sei interventi chirurgici (un settimo è in programma a fine mese a Parigi). I suoi angeli custodi – come li chiama lei – le hanno salvato la gamba. “Io voglio camminare bene e voglio tornare a ballare. Mi hanno detto che è difficile. Ma questo significa che non è impossibile e io lo farò”. Adesso se ne sta su una sedia a rotelle, che funge da conforto. Ma è battagliera e non lascerà nulla di intentato. Si gode i suoi primi venticinque anni consapevole che la vita è una e preziosa. Soprattutto per chi ha rischiato di farsela portare via.