Qualcuno – il solito esagerato – ha tentato di paragonarlo a Filippo Anfuso, il diplomatico catanese che negli anni infelici del fascismo fu un gerarca superiore. Ma Nello Musumeci rimane molto al di sotto da quelle vette. Conquistato Palazzo d’Orleans, avrebbe potuto giocarsi le carte migliori. Ma si è circondato di bulli e ominicchi. Ha avuto paura della propria ombra e si è chiuso nella retorica dell’onestà-tà-tà. Non ha varato una sola riforma; non ha presentato una sola finanziaria con i conti in ordine; ha lasciato la Sicilia nella peste più nera. Non è riuscito nemmeno a fare il caporale di giornata: l’altro ieri, quando ha riproposto l’obbligo della mascherina all’aperto, lo hanno fischiato persino i sovranisti di Salvini e Meloni. Un gerarca minore: così lo avrebbe chiamato il radicale Bordin usando la stessa definizione assegnata al grillino Vito Crimi.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Anfuso e Musumeci I gerarchi di Catania
filippo anfusonello musumeci
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