L’ingegnere Leonardo Santoro, attuale responsabile dell’Ufficio speciale per la progettazione della Regione Siciliana, è il commissario straordinario per lo stato di crisi e di emergenza per l’alluvione che ha colpito il Messinese nello scorso fine settimana. Lo ha deciso il governo Musumeci, applicando, per la prima volta, l’articolo 3 della legge regionale n. 13 del luglio.
La nomina arriva a meno di ventiquattr’ore dal vertice tenutosi a Palazzo Orleans e presieduto dal governatore, che aveva preannunciato l’odierno provvedimento, incontrando, insieme ai vertici degli Uffici regionali competenti nella tutela del territorio (Protezione civile, Genio Civile, dipartimento Ambiente, Autorità di bacino, ufficio contro il dissesto idrogeologico), i sindaci dei cinque Comuni della provincia maggiormente colpiti dal nubifragio di sabato scorso. Una prima stima provvisoria dei danni è stata quantificata in un centinaio di milioni di euro. Compito del commissario sarà quello di individuare gli interventi prioritari, verificare l’esecutività dei progetti degli enti e reperire le risorse finanziarie necessarie.
Musumeci ha dato incarico sempre al Genio civile peloritano di redigere i progetti di sistemazione che riguardano i Torrenti Longano, Patrì e Mazzarrà (per la parte non compresa nel cantiere già in corso) che attraversano numerosi Comuni dell’hinterland barcellonese e di accelerare le procedure che vedono opere già finanziate. “Per le risorse necessarie – aveva altresì dichiarato il presidente della Regione – occorre una riprogrammazione dei fondi comunitari, che avvieremo con la massima urgenza, ricorrendo, se necessario, a un apposito intervento parlamentare”. La stessa riprogrammazione di fondi comunitari che ha portato all’impasse Finanziaria, la cui spesa è bloccata da tre mesi. Si spera che per interventi urgenti, come lo sgretolamento di un intero territorio, possa volerci meno.
“Quello della provincia di Messina – aveva sottolineato Musumeci – è un territorio fortemente danneggiato, a causa anche dell’abusivismo selvaggio e della mancata manutenzione. Il mio governo, consapevole di questo, ha destinato il 60 per cento delle risorse della Struttura contro il dissesto idrogeologico è stata assegnata a questa provincia. Non è la prima volta che si contano i danni in quelle realtà e non sarà l’ultima se non lavoreremo fin da subito per eliminare alcune cause, legate anche alla mancata pianificazione del territorio e a una disordinata crescita urbanistica”.