“La Fondazione orchestra sinfonica siciliana non pubblica regolarmente gli atti amministrativi e ci sono delle criticità, messe in evidenza anche dai revisori dei conti, nelle assunzioni e nella gestione del personale”: lo dichiara il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Giovanni Di Caro, che ha chiesto spiegazioni, con un’interrogazione urgente all’Ars, agli assessori regionali Gaetano Armao (Bilancio) e Manlio Messina (Turismo, sport e spettacolo).
“Nella gestione della Foss – dice Di Caro – ci sono moltissime anomalie da chiarire con la massima urgenza. A cominciare dalla inesistente trasparenza degli atti: proprio lo scorso 1° dicembre, durante un’audizione in V commissione all’Ars, abbiamo dovuto sollecitare la Fondazione a pubblicare ogni provvedimento nei modi e nei tempi previsti dal Dlgs 33/2013. Il 10 novembre 2021, il collegio dei revisori dei conti della Foss aveva rappresentato criticità sulle procedure di assunzioni a tempo indeterminato disposte dal commissario straordinario, come atti discrezionali vietati dalla legge. Non sappiamo, proprio perché non c’è trasparenza sugli atti, quali e quanti siano i contratti a tempo determinato sottoscritti nella stagione artistica 2022 e se rispettino il limite di legge dei 36 mesi. Siamo a conoscenza di transazioni, sulle mansioni dei dipendenti e sulle progressioni di carriere, sottoscritte discrezionalmente senza attendere le sentenze di primo grado, mentre il funzionigramma elaborato dal commissario straordinario non terrebbe conto degli effettivi inquadramenti giuridici dei dipendenti esponendo, così, la Fondazione al contenzioso giudiziario”.
“Ancora – prosegue il deputato 5 Stelle – la 62esima stagione concertistica (2021/2022) è stata approvata con una delibera in cui manca la specifica dei vari concerti e non c’è alcuna distinzione della spesa di competenza 2021 e della spesa di competenza 2022; questo in assenza del budget 2022, ancora non approvato. I responsabili dei procedimenti per l’acquisizione di beni e servizi sono stati nominati senza tenere conto dei dipendenti di ruolo dotati del necessario livello di inquadramento giuridico (dirigenziale ovvero funzionario) e quindi in difformità rispetto al Codice dei contratti. Non si ha notizia di come siano disciplinati il lavoro agile, i riposi compensativi richiesti dai dipendenti, i pagamenti per diarie, trasferte, missioni, gettoni di presenza e straordinario in deroga al Contratto integrativo aziendale. Infine, vorremmo capire meglio le motivazioni che hanno indotto l’addetto alla comunicazione a rassegnare le dimissioni e la modalità con la quale è stato individuato un altro addetto alla comunicazione, in presenza della graduatoria risultante dalla procedura ad evidenza pubblica. Ci sono molti temi da approfondire e il governo regionale non può ignorarli”, conclude Di Caro.