Gianfranco Miccichè e Massimo Giletti non si piacciono. Colpa di alcune divergenze: una su tutte, il taglio al vitalizio degli ex parlamentari. Ma al presidente dell’Assemblea regionale non è piaciuta nemmeno l’ultima imboscata di una troupe di La7 (non è stato specificato, però, se si tratta degli inviati di Giletti), che dopo aver tentato invano di ottenere un’intervista col massimo inquilino di palazzo dei Normanni, gli ha fatto le poste sotto casa e lo ha inseguito fino al pianerottolo della sua abitazione.
Miccichè ha raccontato l’episodio sui social, presentandolo come un “agguato”: “Oggi pomeriggio una giornalista di La 7 mi ha chiamato chiedendomi un’intervista. Io, con molto garbo e molta gentilezza, le ho detto che non avevo intenzione di fare interviste, specialmente con questi di La7, cioè Giletti e company – scrive il presidente dell’Ars – Ho lavorato fino alle 21, sono tornato a casa e questi signori erano in agguato, nascosti. Appena sono entrato nel portone, hanno fermato il portone che stavo chiudendo, lo hanno spalancato e sono entrati”. Il racconto del coordinatore regionale di Forza Italia entra nel vivo: “Io sono andato via con grande garbo dicendo di non aver voglia di parlare; mi hanno seguito sulle scale, sono praticamente entrati in casa mia e se ne sono andati via soltanto quando li ho minacciati di denuncia se non fossero andati via subito. Questo è il giornalismo italiano di oggi – denuncia Micciché – Una violenza simile non si era mai vista. Un giornalismo violento! Questo è davvero un fatto incredibile, sono veramente mortificato per loro”.
E’ solo l’ultima puntata di un rapporto con molto poco amore e tanto “odio”. Giusto qualche giorno fa, intervistato da Mario Barresi su “La Sicilia”, Micciché spiegava che “la Regione avrebbe bisogno di una cura di giovinezza, di freschezza. Assumere giovani, premiare il merito, pagare tanto chi è bravo. E invece ci spaventiamo, ci vergogniamo dei nostri stipendi anziché mostrare a tutti che ci facciamo un mazzo così tutti i giorni. Siamo prigionieri della demagogia, di questo pudore populista, alimentato anche da voi giornalisti, che ha la sua apoteosi in Giletti che ci dice cosa possiamo o non possiamo fare”.
L’ultimo confronto aspro fra i due era avvenuto nel gennaio 2018, durante la trasmissione di Myrta Merlino, L’aria che tira: “Non vengo lì manco morto” disse Micciché a Giletti, respingendo l’invito alla sua trasmissione (“Non è l’arena”). Sul taglio dei vitalizi agli ex deputati regionali le posizioni sono note: Giletti ha provato più di una volta a mettere alla berlina la politica siciliana per il mancato adeguamento alle norme nazionali, Micciché ha sempre bollato queste argomentazioni – che sono anche del Movimento 5 Stelle – come populiste.