C’è un buco nella ricostruzione del ministro di giustizia Carlo Nordio in Parlamento sul caso Almasri e riguarda il 21 gennaio 2025, il giorno in cui la liberazione e il rimpatrio del cittadino libico avvengono precipitosamente. E c’è un certo attrito tra la sua ricostruzione e quella del collega Matteo Piantedosi: per Nordio il mandato di cattura dell’Aja era tale da rendere impossibile la convalida del fermo. Per il ministro dell’Interno attestava la pericolosità di Almasri e ne motivava il rimpatrio, visto che il 21 gennaio si trovava in stato di libertà in Italia. Uno ragiona da magistrato, l’altro da poliziotto. Due logiche che trovano una composizione solo ammettendo una regia più larga, che Nordio chiama in causa, quando parla di “contatti con altre figure istituzionali”. Continua su Huffington Post
Alfonso Raimo per Huffington Post
in Buttanissimi Extra
Almasri: quello che non torna della ricostruzione di Nordio
Il Ministro della Giustizia Nordio
carlo nordiogiorgia meloni
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